Categorie: Salute

Una alternativa alla catena del freddo

Vaccini efficaci anche se conservati a temperatura ambiente. Potrebbe essere presto possibile grazie agli sforzi dei ricercatori dell’Univeristà di Oxford e della Nova Bio-Pharma Technologies che hanno messo a punto un sistema semplice ed economico per mantenere i vaccini stabili (ovvero che non perdono la carica antivirale) persino alle temperature tropicali, senza bisogno quindi di sistemi di refrigerazione per la loro conservazione durante la distribuzione. Il sistema, illustrato in un articolo su Science Translational Medicine, potrebbe rappresentare la salvezza per centinaia di migliaia di bambini che vivono in paesi in via di sviluppo.

“Attualmente i vaccini devono essere conservati in congelatori affinché si mantengano stabili”, ha raccontato Matt Cottingham, coautore dello studio: “Questo vuol dire aver bisogno di un congelatore (quindi di un generatore elettrico) e di un furgone frigorifero per la distribuzione”.

Nel loro studio, i ricercatori  hanno mescolato due vaccini a due zuccheri, il trialosio e il saccarosio. Successivamente la miscela è stata lasciata asciugare lentamente sopra una membrana. Man mano che l’acqua evaporava il vaccino insieme agli zuccheri si trasformava in uno sciroppo che poi si solidificava completamente sulla membrana. A quanto pare, il film di zucchero formatosi sulla membrana ha la funzione di proteggere dalla degradazione, anche ad alte temperature, la parte attiva del vaccino. Ai ricercatori è bastato bagnare un poco la membrana per reidratare il vaccino e utilizzarlo.

“Il bello di questo approccio è che un piccolo involucro di plastica contenente la membrana con il vaccino può essere applicato a una siringa. Pompando del liquido dalla siringa alla membrana il vaccino viene ‘sciolto’ e può essere inoculato nel paziente”, ha spiegato Cottingham. Utilizzando questa tecnica di stabilizzazione, riportano i ricercatori, è possibile conservare i vaccini per quattro mesi a 45 gradi centigradi, e per un anno a 37 senza nessun rischio di degradazione.

“Il programma di vaccinazione dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità tratta circa l’80 per cento dei nuovi nati contro sei malattie killer: poliomelite, difterite, tubercolosi, pertosse, morbillo e tetano. Uno dei costi più alti del programma è la conservazione a basse temperature dei vaccini, che garantisce che arrivino anche nei più remoti villaggi africani ancora efficaci”, ha commentato Alfred Hill, coordinatore dello studio, che ha concluso: “Se tutti i vaccini potessero essere stabilizzati ad alte temperature, non solo si ridurrebbero drasticamente i costi, ma aumenterebbe il numero dei bambini protetti da queste malattie”.

Per ora i ricercatori hanno lavorato con due virus ingegnerizzati usati come base per vaccini ancora in via di sperimentazione, ma sono già al lavoro per dimostrare l’efficacia di questa tecnica su vaccini già in produzione. Lo studio inglese è stato ed è finanziato dalla partnership Grand Challenges in Glogbal Health e dal Wellcome Trust. (c.v.)

Riferimenti: Science Translational Medicine

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