Una costante variabile

Un gruppo di ricercatori francesi avrebbe dimostrato che il campo magnetico terrestre interagisce con quello gravitazionale. Mettendo così in crisi il concetto di “costante” di gravità. Jean-Paul Mbelek e Marc Lachieze-Ray del Commissariat a l’Energie Atomique, Cea, che hanno presentato il loro studio a Porto (in Portogallo) durante un incontro della European Astronomical Society, hanno esaminato le misurazioni attualmente disponibili della costante di gravitazione universale, G. Detta anche costante di Newton, descrive l’intensità con cui corpi dotati di massa si attraggono tra loro: il suo valore non è stato ancora determinato con precisione, perché le due misurazioni più accurate effettuate fino ad ora differiscono tra loro del 10 per cento. La maggior parte dei ricercatori è convinta che nel giro di pochi anni, grazie a esperimenti più accurati, sarà possibile arrivare a un valore definitivo e universale di G. Ma secondo Mbelek e Lachieze-Ray, i diversi valori riscontrati dipenderebbero dalla posizione geografica dei laboratori, e sarebbero in accordo con le previsioni della teoria delle stringhe. Questa teoria che presuppone l’esistenza di molte dimensioni spazio temporali oltre a quelle che percepiamo, cerca di unificare le forze fondamentali dell’universo e prevede tra l’altro l’interazione tra forza elettromagnetica e gravità. Il valore di G, in particolare, dovrebbe essere più alto dove il campo magnetico è più forte, e i due valori riscontrati sembrano confermarlo. Il modo migliore per verificare la teoria sarebbe, a detta dei due ricercatori francesi, effettuare nuove misurazioni di G vicino ai poli magnetici e lungo l’Equatore. (n.n.)

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