Un gruppo di scienziati inglesi e olandesi ha identificato un altro gene associato al rischio di sviluppare il cancro alla mammella. I risultati della ricerca, pubblicati su Nature Genetics, mostrano che la mutazione del gene CHEK2 potrebbe essere considerata la causa dell’insorgenza del tumore nell’1 per cento dei casi analizzati nelle donne e di circa il 9 per cento negli uomini. I ricercatori hanno monitorato per cinque anni 718 famiglie sia di origine europea che nordamericana che mostravano una certa familiarità per i casi di tumore alla mammella, nonostante non avessero alcuna mutazione in BRCA1 e BRCA2, gli altri geni associati con il rischio di sviluppare questo tipo di tumore. E hanno quindi osservato che il prodotto del gene CHEK2 sarebbe l’enzima coinvolto nel controllo della proliferazione cellulare, che verrebbe attivato in presenza di danni al Dna per fermare la divisione cellulare ,consentire alla cellula di mettere in atto meccanismi in grado di riparare l’acido nucleico, e prevenire la propagazione del danno alle cellule figlie. La mutazione, evidenziata dagli scienziati europei, invece metterebbe fuori uso la funzione di CHEK2, portando a un aumento della divisione cellulare anche nel caso di danni gravi al Dna. (t.c.)
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