Uno sguardo dalla rete

Da qualche giorno è possibile seguire dal proprio computer di casa da dove e in che modo i gas tossici vengono rilasciati nell’ambiente. L’Istituto olandese per la Ricerca Spaziale (Sron) e l’Istituto Meteorologico olandese (Knmi), infatti, hanno reso disponibili le immagini che arrivano da uno strumento per la misurazione dell’ozono (Omi) e da Sciamachy, uno spettrofotometro che effettua misurazioni di tracce di gas provenienti dalla Terra a livello della troposfera e della stratosfera. Usando Google Earth queste immagini vengono riprodotte come cortometraggi. Attraverso Internet, scienziati e pubblico potranno avere un’idea precisa di cosa realmente sta accadendo nella nostra atmosfera.

I segni dei cambiamenti climatici sono evidenti, ma per comprendere bene la correlazione tra emissioni e inquinamento, gli scienziati devono solitamente esaminare una mole immensa dati. “Con l’aiuto di Google Earth, invece, si potrà facilmente studiare fenomeni come la correlazione tra le misurazioni effettuate da Sciamachy dei livelli di monossido di carbonio e metano con gli incendi nelle foreste, tanto per citare un’applicazione tra molte”, ha dichiarato Ilse Aben, capo dell’Istituto Sron. Inoltre, secondo Pieternel Levelt del Knmi, “Google Earth è un mezzo adatto per la rappresentazione delle complesse misurazioni effettuate con l’Omi”. Ora è possibile per esempio osservare la grande quantità di gas tossici, soprattutto diossido di azoto, sospesi sulla pianura padana.

Nel futuro, molte altre immagini dai satelliti saranno rese visibili dal motore di ricerca. Oltre a rappresentare un vantaggio per gli scienziati, il programma potrà essere anche sfruttato in molte altre situazioni, non ultime le lezioni di geografia. (s.m.)

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