Vita negli habitat estremi

Una pozza d’acqua piovana destinata a svanire in poche ore, il deserto, i ghiacci perenni, le profondità abissali degli oceani, gli antri bui della terra: sono ambienti estremi dove è difficile pensare che la vita possa prosperare. Eppure una grande varietà di organismi è riuscita a colonizzarli escogitando le più diverse strategie di sopravvivenza. Questa incredibile capacità di adattamento della vita è il tema della mostra “Animali in ambienti estremi” che si inaugura domani, sabato 14 novembre, al Museo Civico di Zoologia di Roma. In un unico spazio espositivo sono ricostruiti gli habitat più opposti e proibitivi: dagli acquitrini all’arido Sahara e ai fondali dell’oceano, che possono essere desertici, perché freddi e perennemente immersi nel buio, o pullulare di vita grazie alla presenza di sorgenti idrotermali; dai freddissimi ambienti polari, popolati da pesci con l’‘antigelo’ nel sangue, alle umide e oscure grotte carsiche, per finire al…corpo umano, ambiente limite per un innumerevole quantità di altri animali: dai batteri ai più molesti parassiti. L’esposizione, ‘naturale’ prosecuzione della mostra multisensoriale “Amori bestiali”, inaugurata nel ‘97 e ancora visitabile, rientra nei progetti di rilancio della struttura comunale ospitata all’interno dello Zoo, la cui trasformazione in bioparco è stata avviata negli scorsi mesi. (m.b.)

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