Vogliamo un circo più umano

A vederla volteggiare tra trapezi, corde e anelli sospesi, i duetti tra domatori e tigri al ritmo di sonori colpi di frusta sembrano un ricordo lontano. Eppure le acrobazie di Valeria Zurlo, “aerealista” del Circus Bosh, una delle poche compagnie composta esclusivamente da artisti umani, devono ancora competere con le prodezze di elefanti e cavalli che a comando si spacciano per bipedi e di tutti gli atri animali costretti a ripetere, a ogni alzata di sipario, il solito repertorio di gesti innaturali. La Lav (Lega Anti Vivisezione) però spera che le cose possano cambiare.

Per questo, alla presenza del Ministro del Turismo Vittoria Brambilla, parlamentari di vari schieramenti, e alcuni rappresentanti del mondo dello spettacolo, l’associazione ha annunciato oggi in una conferenza stampa a Roma, accompagnata dall’esibizione al Colosseo del Circus Bosh, una mobilitazione per i giorni del 3 – 4 e 5 dicembre in centinaia di piazze. Con  lo slogan “Vogliamo un circo più umano”,  gli attivisti chiederanno una nuova legge che liberi gli animali dai circhi, così come già accaduto in 16 paesi nel mondo (Costa Rica, Belgio, India..) e come accadrà tra poco in anche in  Inghilterra, dove lo scorso aprile il governo ha annunciato un provvedimento per vietare l’utilizzo di animali selvatici nei circhi.

Sono, infatti, ancora duemila gli animali impiegati sotto i tendoni del nostro paese secondo l’indagine presentata oggi.  E sono circa 100 i circhi italiani che girano per le città del Belpaese con al seguito una tragica arca di Noè: 400 equidi, di cui 50 zebre, 140 tra cammelli e dromedari, 9 giraffe, 60 lama, 6 rinoceronti, 20 ippopotami, 50 elefanti, 160 tigri, più di 100 cani, 60 pinguini, 400 rettili e 200 pesci. Quest’ultimo dato è stato quello più difficile da ricavare a causa dell’incessante proliferazione dei cosiddetti “circhi acquatici”, che nella maggior parte dei casi sono semplici mostre itineranti senza alcuna messainscena.

Grazie alla legge sul circo (n.337) del 1968, le gabbie ambulanti dove leoni, tigri, orsi passano  la maggior parte del loro tempo vengono finanziate dallo Stato. La Lav ha calcolato che ogni anno in media circa 6.000 euro di soldi pubblici finiscono nelle casse dei vari teatri itineranti. Per il 2010 la cifra destinata è 5.755.010,97 euro. La sovvenzione però, così dice la legge, dovrebbe venire sospesa in caso di maltrattamento di animali. Una prassi di cui la Lav nella sua indagine  ha trovato però pochissime tracce, riscontrando anzi che anche in presenza di condanne definitive i soldi sono continuati ad arrivare.

Venerdì prossimo gli attivisti dell’associazione animalista incontreranno gli alunni delle scuole primarie a cui consegneranno un volantino-gioco per far comprendere ai bambini “perché gli animali nei circhi non si divertono affatto”. E’ dedicato invece agli insegnanti il kit educativo scaricabile sul sito.

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