Esplosioni di divertimento nel laboratorio del criceto

LabMeraviglie_Scienze lightIl conduttore radiofonico e televisivo Richard Hammond (Solihull, 1949), soprannominato “hamster”, ossia criceto, è un personaggio assai popolare nel Regno Unito. Dalla fortunata serie TV denominata Richard Hammond’s Blast Lab, andata in onda dal gennaio 2009 all’ottobre 2011, è derivato il volume Blast Lab (2009), letteralmente “laboratorio delle esplosioni”. Il libro fu quasi subito tradotto in italiano da Elena Gatti (Mondadori Electa S.p.A., 2009), seppure con un titolo  meno allarmante: “Il laboratorio delle meraviglie”. Recentemente, in forma riccamente illustrata, è uscito per “Le Scienze” nella bella collana dedicata ai bambini “La Scienza per gioco”, composta di otto volumi.

A proposito di bambini, avrete notato anche voi che quelli di oggi, quando giocano o guardano i cartoni animati, non sono per nulla intimoriti dagli esseri deformi o mostruosi, anzi sembrano particolarmente attratti più da loro che dalle fate o dai principi. Il libro “Il laboratorio delle meraviglie” sembra assecondare tale preferenza dedicando addirittura un esperimento alla fabbricazione casalinga di alcuni mostriciattoli. Si tratta, in questo caso, di pupazzetti inoffensivi e un po’ buffi che richiedono il sacrificio di qualche  saponetta, possibilmente colorata, oltre all’energia di un forno a microonde, azionato alla massima potenza. Le istruzioni specificano che sono preferibili le saponette leggere, quelle che galleggiano in acqua. Per i più golosi, al posto del sapone, si possono impiegare i “marshmallow”, facendo attenzione a lasciar raffreddare il frutto dell’esperimento perché lo zucchero (ovviamente) diventa bollente. Trattandosi di un libro che deve spiegare “come funziona la scienza” c’è anche la spiegazione del fenomeno, abbastanza precisa, a parte la natura di queste portentose “microonde” che scaldano in primis l’acqua.

L’esperimento dei mostri è uno dei più tranquilli ma c’è ben altro che magari potrebbe spaventare qualche nonnina apprensiva.  Del resto, chi noi, anche quelli che fin da giovani hanno avuto famigliarità con un laboratorio chimico, non ha mai provato un leggero spavento di fronte a qualche reazione vivace e inattesa? La fastosa copertina multicolore di questo libro, richiama alla mente tutto ciò, riproducendo anche una beuta da laboratorio che erutta un liquido rosso. Il “benvenuto” al lettore, in quarta di copertina, metterebbe in allarme qualsiasi addetto alla sicurezza di un laboratorio scolastico.  Vi si legge infatti: “Benvenuti nel laboratorio sotterraneo segreto di Richard Hammond, dove potrete fare straordinari esperimenti esplosivi”.

Più oltre, dopo aver specificato che non servono sostanze chimiche costose o macchinari complicati ma solo oggetti di uso quotidiano, che ciascuno può trovare a casa propria, il finale è più rassicurante e specifica che sarà solo “un’esplosione di divertimento”.  Nulla da temere, quindi, come dichiarato anche nelle prime pagine del volume, dove si dice che gli esperimenti sono sicuri al 100%, purché vengano seguite le indicazioni, ci si allontani di qualche passo e, tanto per evitare le reprimende dei genitori, avvisarli che ci si sporca un po’…oppure che la stessa sorte tocca al tavolo di cucina. Il vulcanetto di gelatina che erutta “lava” colorata potrà, al massimo, sporcare l’intorno ma il piccolo scienziato (o il suo tutore) è avvertito in anticipo che si tratta di un esperimento  “appiccicoso e sbrodoloso” che richiede un’adatta protezione. È consigliabile, invece, trasferirsi all’aperto per realizzare una bella fontana gassata.  Servono alcune mentine, una bottiglia di bevanda gassata, due pezzi di cartoncino e nient’altro. Se volete sapere come va a finire, leggete le istruzioni e poi provateci, dopo aver indossato un camice “usa e getta” di protezione…

Vi divertirete anche con gli esperimenti sui modi di vincere la gravità, quelli sulla luce, i colori, il suono e, perfino sui fluidi “non newtoniani”. Come si diceva, il tutto è destinato ai bambini ma anche gli adulti avranno qualcosa da imparare e, soprattutto, dovranno impegnarsi non poco per rispondere agli inevitabili “perché” di figli e nipoti.

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