L’apprendimento non ha età

Anche da adulti, i gufi possono imparare. Lo dimostra uno studio condotto dai ricercatori dello Stanford University Medical Center (California) e pubblicato su Nature. Nella fase adulta, infatti, questi uccelli sono in grado di apprendere nuove “nozioni” se vengono aiutati a piccoli passi. In condizioni normali, gli input visivi e uditivi che segnalano la presenza di una preda attivano nel cervello del gufo lo stesso gruppo di cellule nervose, permettendo di localizzarla. Per l’esperimento, quindi, i ricercatori hanno applicato delle lenti agli occhi degli animali per spostare la visione di alcuni gradi. I gufi giovani, dopo poco tempo, erano in grado di compensare lo spostamento, facendo coincidere nuovamente la mappa visiva con quella uditiva. Nei vecchi gufi, invece, a causa della lentezza delle connessioni sinaptiche, l’aggiustamento era solo del nove per cento. Vista e udito, infatti, attivavano due regioni differenti del cervello, impedendo di localizzare la preda. I ricercatori, allora, hanno provato a spostare gradualmente la visione dei gufi adulti, incrementandola prima di 6, poi di 11 e infine di 17 gradi. Questa volta l’adattamento della mappa mentale arrivava al 53 per cento. Un risultato non perfetto, ma molto più vicino di quello ottenuto nella prima fase dell’esperimento. “L’adattamento dei cervelli adulti negli animali”, hanno spiegato i ricercatori, “può insegnarci molto su come agire sulle persone con danni cerebrali dovuti a infarto o ad altre lesioni e aiutarci a elaborare strategie per rendere le terapie di recupero più efficaci”. (a.ca.)

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