Uccisi, arrestati, aggrediti, costretti al silenzio. Il 2003 è stato un anno nero per i giornalisti nel mondo. Lo dice il rapporto presentato ieri a Milano da Reporter sans Frontières in occasione della giornata mondiale per la libertà di stampa: 42 giornalisti uccisi, soprattutto in Asia e Medio Oriente, una cifra mai così elevata dal 1995, 766 gli indagati, più di 1460 quelli aggrediti o minacciati e circa 500 i media censurati. Ma anche questi primi mesi del 2004 non fanno ben sperare. Da gennaio, infatti, sono stati uccisi 13 giornalisti. L’Iraq è attualmente considerato il paese più a rischio per i reporter di guerra, come rivela anche la classifica del Commettee to Protect Journalists (Cpj). Sono 25 i giornalisti uccisi dall’inizio dell’occupazione armata lo scorso anno. Ne sono stati arrestati più di 400 e aggrediti circa 300. I media censurati sono stati 178. La palma nera delle più grandi prigioni per la stampa internazionale, invece, spetta a Cuba, con 29 detenuti, seguita dalla Cina con 27, dall’Eritrea con 14, l’Iran con 12 e la Birmania con 11. Complessivamente, i giornalisti tuttora in prigione in 22 nazioni del mondo sono 133. (r.p.)
I piccoli oggetti di bronzo continuano a spuntare nei siti archeologici di mezza Europa. L’ultimo…
Allontanarsi e avvicinarsi, protendersi e ritrarsi, sono aspetti primordiali della relazione tra sé e altro…
Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…
No, non è per via degli effetti collaterali. Si tratta di una decisione aziendale dovuta…
Un viaggio attorno alla porzione di spazio-tempo più buia e misteriosa che conosciamo, fino ad…
Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più