Il segreto del vino rosso

Da tempo è noto che un moderato consumo di vino possa essere protettivo per la salute, in particolare per le malattie cardiovascolari. Ma qual è il legame scientifico tra il consumo di un paio di bicchieri al giorno e una maggiore longevità? Una ricerca inglese dello William Harvey Research Institute e dell’Università di Glasgow, pubblicata su Nature, potrebbe chiarire, una volta per tutte, il fenomeno noto come “paradosso francese”.

I ricercatori hanno messo in relazione la maggior durata della vita media in alcune regioni, come il sud-est della Francia e la Sardegna, con la concentrazione di particolari composti chimici presenti nei loro rinomati vini. L’analisi chimica dei vini di queste due regioni, ottenuti con tradizionali metodi di produzione, rivela livelli molto alti di procianidina, da 5 a 10 volte superiori rispetto ai vini più comuni. La molecola appartiene alla famiglia dei polifenoli flavonoidi, che hanno una funzione antiossidante.

Già da tempo sono noti gli effetti protettivi dei polifenoli del vino rosso sulle cellule endoteliali che rivestono i nostri vasi sanguigni. Gli studiosi ne hanno cercato le prove attraverso la purificazione chimica dei polifenoli biologicamente più attivi nel vino. Il processo ha portato all’identificazione delle procianidine, in assoluto il più abbondante flavonoide del vino rosso. I metodi tradizionali per ottenere vino usati in Sardegna e nel sud-est francese assicurano che i composti benefici, come le procianidine, siano efficientemente estratti e questo potrebbe spiegare la forte associazione tra il consumo dei vini tannici locali e la loro maggior longevità. (s.a.)

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