Vaccini, calo netto delle coperture dal 2013

(foto:Dan Hatton/Flickr CC)

A pochi giorni dall’entrata in vigore del decreto che rende obbligatorie 12 vaccinazioni per l’iscrizione a scuola, arrivano ora i dati del ministero della Salute sulle coperture vaccinali 2016 relativamente ai bambini di 24 mesi, 36 mesi, 5-6 anni e per la prima volta sugli adolescenti di 16 e di 18 anni.

Sebbene in Italia si siano fatti molteplici sforzi per rendere le vaccinazioni più accessibili, è dal 2013 che le coperture vaccinali mostrano un andamento in netta diminuzione, suggerendo una minore adesione ai programmi e una minore fiducia della popolazione nei confronti di questa arma di prevenzione. Per fare un esempio, si è passati da valori di copertura vaccinale anti-polio di 96,1% nel 2011 a 93,4% nel 2015. Dati questi che destano grande preoccupazione, dato che l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda come soglia di sicurezza il 95%, per limitare la circolazione dei virus e batteri e ottenere la cosiddetta immunità di gregge: secondo l’Oms, infatti, se almeno il 95% della popolazione viene vaccinata, si possono proteggere indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non possono sottoporsi alla vaccinazione.

Tuttavia, dai dati del 2016 emergono alcuni risultati positivi, come nella copertura a 24 mesi (i nati nell’anno 2014) nei confronti del morbillo. Ma a parte questo dato, per altri vaccini i risultati sono piuttosto deludenti: anti-difterica, anti-polio, anti-tetanica, anti-epatite B sono ancora ben al di sotto del valore del 95%, con un valore medio nazionale (93,3%) di poco inferiore a quello del 2015 (93,4%), ma con un trend in diminuzione.

In calo anche le coperture medie per pneumococco (88,4% nel 2016 e 88,7% nel 2015), mentre, probabilmente per l’aumento dei casi di meningite in Toscana, le coperture nei confronti del meningococco C sono cresciute del 4% passando da 76,6% nel 2015 a 80,7% nel 2016. Per quanto riguarda morbillo e rosolia, i dati mostrano un aumento, passando dall’85,3% del 2015 all’87,3% nel 2016. Ma anche qui l’obiettivo dell’Oms di eliminare il morbillo dall’Europa fissato per il 2020 sembra essere ancora molto lontano da raggiungere: l’epidemia di morbillo nei primi mesi del 2017, infatti, ha causato più di 2700 casi (inclusi quasi 1100 ricoveri), evidenziando il forte impatto negativo delle basse coperture vaccinali.

La diminuzione delle coperture vaccinali (illustrata nell’inchiesta di Wired) viene confermata anche nei dati riguardati la fascia di età dei 36 mesi (nati nel 2013). Più precisamente, le coperture a 36 mesi mostrano valori leggermente più alti rispetto a quelle rilevate per i 24 mesi l’anno precedente: per esempio, i nati nel 2013 avevano una copertura vaccinale pari a 93,4% a 24 mesi e a 94,1% a 36 mesi.

Quest’anno, per la prima volta, sono state pubblicate anche le coperture vaccinali effettuate nell’adolescenza (16 e 18 anni) che, come da Piano nazionale della prevenzione vaccinale 2012-2014, sono: richiamo nei confronti di difterite, tetano e pertosse; eventuale recupero (1° e/o 2° dose) della vaccinazione contro morbillo-parotite-rosolia; vaccino anti-meningococco C e tetravalente Acyw (usati alternativamente); vaccinazione anti-epatite A. E anche per questa età, evidenzia il ministero della Salute, è necessario un maggiore impegno, migliorare l’offerta e l’accesso ai servizi e aumentare la domanda di vaccinazione, per garantire coperture vaccinali più efficaci.

Via: Wired.it

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