Planck vince il Gruber Cosmology Prize 2018

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Mappa dell'emissione polarizzata della nostra galassia (foto: La Sapienza)

(La Sapienza) – Il 10 maggio è stato assegnato il Gruber Cosmology Prize per il 2018 al team dell’esperimento Planck, e ai suoi due Principal Investigators, Nazzareno Mandolesi (Università di Ferrara) e Jean Loup Puget (Institut d’Astrophysique Spatiale, Orsay). Il riconoscimento della Gruber Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro con sede presso la Yale University, nel Connecticut, è volto a premiare importanti scoperte teoriche e osservative che portino a progressi fondamentali nella comprensione del nostro Universo. E’ la prima volta che la Fondazione conferisce il premio a un esperimento a guida europea.

L’esperimento Planck è un telescopio spaziale, frutto del lavoro di un grande numero di scienziati, soprattutto europei, dell’Agenzia Spaziale Europea e delle Agenzie Spaziali Nazionali (con un contributo fondamentale dell’Agenzia Spaziale Italiana). 


Planck, caccia alla prima luce dell’Universo


Il team di Cosmologia osservativa del Dipartimento di Fisica della Sapienza, composto da giovani laureandi, dottorandi e assegnisti di ricerca, e guidato da Paolo de Bernardis, Silvia Masi, Alessandro Melchiorri, Francesco Piacentini, ha avuto un ruolo di primo piano nel progetto Planck. In sinergia con la Galileo Avionica, e grazie a un finanziamento dell’Agenzia spaziale italiana (ASI), i ricercatori hanno realizzato i preamplificatori criogenici del rivelatore ad alta frequenza e hanno contribuito all’analisi e allo sfruttamento scientifico dei dati prodotti dai due strumenti presenti a bordo.

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Il telescopio spaziale Planck (foto: La Sapienza)

Lanciato nel 2009, Planck ha operato per 4 anni a 1.5 milioni di km di distanza da Terra. Dal suo punto di osservazione privilegiato ha realizzato mappe del cielo accuratissime e complete, a nove frequenze nelle microonde, dalle quali sono state estratte misure definitive delle proprietà dell’Universo in espansione. Queste riguardano la geometria, la dinamica e la composizione dell’Universo e delle sue strutture a grande scala. Alcune misure di parametri cosmologici ottenute con il telescopio Planck hanno raggiunto una precisione maggiore dell’1%, per cui oggi si può parlare di “cosmologia di precisione”.

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Mappa dell’emissione polarizzata della nostra galassia (foto: La Sapienza)

L’Universo descritto dai dati di Planck subisce una fase iniziale di espansione inflazionaria appena dopo il Big Bang, e contiene materia oscura ed energia oscura in proporzioni rilevanti. Le mappe sono così precise da mostrare alcune deviazioni di bassissima entità dal modello di riferimento, sulle quali rimane ancora molto lavoro da fare.

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