Ecco il buco nero stellare più grande della Via Lattea

buco nero
(crediti: ESO/L. Calçada)

L’hanno chiamato Gaia-BH3 ed è il più grande buco nero di massa stellare mai scoperto nella Via Lattea. Con una massa pari a 33 volte quella del nostro Sole, è surclassato solo dal buco nero supermassiccio al centro della galassia e da quelli formatisi dall’unione di più buchi neri. A circa 2mila anni luce di distanza, Gaia-BH3 è anche il secondo buco nero più vicino alla Terra mai scoperto.

Tradito da una stella

Come rende noto l’European Southern Observatory (Eso), BH3 è stato individuato osservando, attraverso gli occhi del telescopio spaziale Gaia, lo strano moto “oscillante” di una stella che orbita attorno a una porzione di cielo apparentemente vuota, nella costellazione dell’Aquila.

“Nessuno si aspettava di trovare un buco nero di massa elevata nascosto nelle vicinanze, finora non rilevato”, afferma Pasquale Panuzzo, membro della collaborazione Gaia e astronomo dell’Osservatorio di Parigi, parte del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (CNRS). Questo è il tipo di scoperta che si fa una sola volta nella propria carriera“.

La collaborazione Gaia ha poi confermato la scoperta utilizzando i dati degli osservatori da terra, tra cui il Very Large Telescope (Vlt) dell’Eso situato nel deserto di Atacama in Cile. Queste osservazioni hanno permesso di rivelare proprietà chiave della stella compagna e di stimare con precisione la massa di BH3: l’oggetto misura 33 masse solari, superando di molto la media dei buchi neri stellari della Via Lattea (10 volte più massicci del Sole) e rubando il primato a Cygnus X-1 (21 masse solari).

Illustrazione artistica confronto tre buchi neri stellari nella nostra galassia Gaia BH1 Cygnus X1 e Gaia BH3 le cui...

Illustrazione artistica: confronto tre buchi neri stellari nella nostra galassia: Gaia BH1, Cygnus X-1 e Gaia BH3, le cui masse sono rispettivamente 10, 21 e 33 volte quella del Sole. Crediti: ESO/M. Kornmesser

Una stella insolita

La stella che ha tradito la presenza di BH3 è a sua volta strana nel panorama della nostra galassia. Sembra composta quasi del tutto da idrogeno ed elio, mentre la maggior parte delle stelle contiene anche elementi più pesanti – quelli che risiedevano nel cuore di stelle massicce e che sono stati sparpagliati nello Spazio dall’esplosione di supernovae. Il fatto che la stella compagna di BH3 abbia concentrazioni di elementi pesanti molto basse potrebbe significare che sia molto antica e che dunque anche l’enorme stella che morendo ha dato origine a BH3 lo fosse.

Un buco nero colossale

Una stella povera di metalli (così sono chiamate le stelle che contengono pochi elementi pesanti) potrebbe essersi evoluta in modo diverso rispetto a quanto avviene per le stelle massicce più giovani che conosciamo meglio: l’ipotesi è che perdano meno massa nel corso della propria esistenza, mantenendo quindi più materiale capace, al momento del collasso, di dare origine a un buco nero di dimensioni colossali come quelle di BH3.

Via Wired.it

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