In Egitto ritrovate mummie di gatti e scarabei

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(Foto: Egyptian Ministry of Antiquities)

Gli antichi Egizi veneravano gli animali come fossero divinità. Spesso, erano le divinità stesse ad avere sembianze animalesche, come Bastet, la dea gatta protettrice della casa e delle donne, oppure Horus, dio del sole dalle sembianze di falco. Capita spesso che in Egitto vengano scoperte mummie non solo di persone, ma anche di animali. È proprio quello che è emerso a Sakkara (30 chilometri a sud del Cairo), dove sono state scoperte decine di mummie di gatto, oltre ad un coccodrillo e dei cobra. La vera sorpresa però, sono state le mummie di due rari e grandi scarabei, in ottimo stato di conservazione. L’annuncio è stato fatto il 10 novembre dal ministro delle antichità Khaled El-Enany, e ripreso con un post su Facebook dal ministero.

Mummie di scarabei, ma non solo

Il ritrovamento di mummie di animali non è un fatto nuovo: si stima che in Egitto si trovino fino a 70 milioni di mummie di animali sacri come ibis, coccodrilli, serpenti, cani e gatti. Quello che ha sorpreso gli archeologi è quello che hanno trovato in due sarcofagi bianchi, ricavati da blocchi di calcare. Al loro interno sono stati rinvenuti due grandi scarabei mummificati e avvolti nel lino, in ottimo stato di conservazione.

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(Foto: Egyptian Ministry of Antiquities)

“Gli scarabei sono davvero unici”, ha spiegato Mostafa Waziri, segretario generale del Supreme Council of Antiquities, “è il primo ritrovamento di scarabei mummificati a Saqqara”. I due grandi scarabei sono stati trovati in un primo sarcofago di forma cubica, mentre nel secondo, coperto da una lastra a volta decorata con tre immagini di scarabei sono stati trovati un certo numero di scarabei più piccoli. “I sarcofagi decorati in questo modo sono qualcosa di cui non avevo mai visto prima d’ora”, ha aggiunto Waziri.

Il ritrovamento non finisce con gli scarabei. Sono state scoperte decine e decine di mummie di gatto all’interno di tre tombe risalenti al Periodo tardo (dal 672 a.C. al 332 a.C), assieme a statuette di gatto in legno dorato e una statua in bronzo della dea Bastet. Sono venuti alla luce anche un sarcofago ligneo di coccodrillo e diversi sarcofagi contenenti mummie di cobra, oltre a centinaia di amuleti in terracotta dedicati a diverse divinità. Un altro ritrovamento sorprendente ha riguardato strumenti di scrittura come penne e calamai: “abbiamo trovato tre vasi canopi in alabastro e pile di papiri scritti in demotico e ieratico”, ha annunciato il ministro El-Enany, “alcuni dei quali riportano capitoli del Libro dei Morti”.

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(Foto: Egyptian Ministry of Antiquities)

Sette tombe

Tutti questi ritrovamenti sono avvenuti all’interno del sito archeologico di Sakkaara. Questa necropoli è nota soprattutto per la grande piramide a gradoni di Djoser, faraone della terza dinastia. Tuttavia, Sakkara è stata la necropoli reale per moltissimi faraoni e nobili quando la capitale del regno era Menfi.

La recente scoperta archeologica riguarda la piramide del faraone Urserkaf, ritenuto il fondatore della quinta dinastia, circa 4500 anni fa. Sul lato della piramide è stata scoperta una tomba con sette sarcofagi. Quattro di questi sarcofagi risalgono all’Antico Regno (tra 2700 e 2100 a.C.) e fra questi c’è quello di un uomo di nome Khufu-Imhat, soprintendente degli edifici reali a palazzo. I tre restanti sarcofagi risalgono al Periodo tardo e sono quelli usati come necropoli di gatti. All’interno della tomba c’era anche una falsa porta con incisi i nomi di due donne: Subek Sekt and Mafy.

C’è di più. In Egitto, gli scavi permettono di ritrovare tombe dimenticate, che spesso sono state già razziate nel corso del tempo. Questa volta però è venuto alla luce anche un ingresso sigillato, che probabilmente cela una tomba intoccata da millenni. Il ministro El-Enany ha dichiarato che gli scavi si sono concentrati in questa zona proprio per l’alta probabilità di scoprire nuove tombe del periodo tardo, specialmente lungo la rampa di accesso della piramide del faraone Userkaf. “Questa è solo la prima di tre nuove scoperte”, ha dichiarato il ministro, “che riguardano altri siti egiziani e che verranno annunciate prima della fine dell’anno”.

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