Il bambino in cerca di midollo è arrivato a Roma. Come funziona il trapianto da genitori

“Sono affetto da Linfoistiocitosi Emofagocitica, una malattia genetica rarissima, e che NON lascia speranze di vita senza trapianto di midollo osseo”. Sono le informazioni sulla pagina Facebook di Alessandro, il bambino divenuto nelle ultime settimane protagonista, suo malgrado, di una storia di solidarietà che ha attraversato tutto il paese, dopo che mamma e papà avevano lanciato un messaggio per cercare donatori di midollo osseo compatibili, che potessero salvarlo. Nei giorni scorsi, i genitori del piccolo avevano annunciato dalla loro pagina di aver sì trovato un donatore compatibile, tramite registro internazionale, ma che la sua disponibilità sarebbe arrivata troppo tardi e che il bambino, su invito dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù sarebbe stato presto trasferito a Roma. Dove è appena arrivato in condizioni generali buone, riferiscono dall’ospedale, per sottoporsi a trapianto di staminali emopoietiche da genitore. Una tecnica sviluppata presso il polo romano permette infatti di rendere compatibile il midollo prelevato dai genitori per trapianti. Di cosa si tratta?

Continua a leggere su Wired.it

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here