Attenti a quella pomata alla mimosa

pomata alla mimosa

Una pomata naturale, a base di estratti di mimosa e ingredienti biologici. Estremamente efficace nel trattamento di patologie della pelle come dermatiti, bruciature, acne, e anche dei sintomi della psoriasi. Si chiama Aur Derm Mimoza, è prodotta da un’azienda rumena ma si trova facilmente online anche nel nostro Paese. Ed è diventata estremamente popolare grazie a internet, e a un passa parola capillare tra pazienti. Dietro a un simile successo però potrebbe nascondersi un trucco: l’Ufficio Federale per la sicurezza in Sanità austriaco (Basg) ha infatti diramato un’allerta: dalle analisi effettuate all’interno del prodotto sarebbero stati identificate tracce di diversi farmaci di sintesi, tra cui anche un potente cortisonico. Se il prodotto funziona, insomma, potrebbe non essere tutto merito della mimosa.

La notizia gira già da qualche tempo su siti e quotidiani di lingua tedesca e rumena. Ed è stata rilanciata in Italia via Facebook dalla divulgatrice e giornalista Beatrice Mautino, sul profilo social del suo blog “La ceretta di Occam”.

Le analisi, effettuate dal Laboratorio austriaco per il controllo dei medicinali (Omcl) per conto della Basg, per ora non sono accessibili al pubblico, ma se i risultati venissero confermati si tratterebbe di una faccenda seria. Nel foglietto illustrativo del prodotto, infatti, sono riportati unicamente ingredienti naturali, mentre nei campioni analizzati vi sarebbe traccia di diclofenac, lidocaina, benzocaina, procaina, clobetasolo propionato, e ketoconazolo.

Ossia anestetici, corticosteroidi (in particolare il clobetasolo propionato è uno dei più potenti sul mercato) e di un antifungino. Gli ingredienti perfetti per una pomata contro eczemi, infezioni fungine e disturbi dermatologici, come viene pubblicizzata appunto Aur Derm Mimoza. Ma trattandosi di sostanze assenti dal foglietto illustrativo, e ancor più grave di farmaci e non di semplici ingredienti naturali, quello che si va configurando è un autentico caso di contraffazione.

Interpellata dal nostro giornale, Aifa ha assicurato che la situazione è già sotto monitoraggio da parte dei tecnici dell’agenzia. Aggiungendo che la pomata risulta come “Prodotto non più fabbricato” e in quanto tale non dovrebbe essere presente sul mercato italiano. Per questo motivo, Aifa ha chiesto la rimozione degli annunci più recenti apparsi su e-Bay e altre piattaforme di e-commerce. I pazienti italiani che utilizzano, o hanno utilizzato, il prodotto dovrebbero quindi evitarne l’acquisto e l’utilizzo almeno temporaneamente, in attesa di ulteriori sviluppi. Se il sospetto di contraffazione si rivelasse fondato infatti non si tratterebbe semplicemente di un caso di pubblicità ingannevole (un farmaco spacciato per prodotto naturale), ma di un prodotto realizzato in assenza dei necessari standard di sicurezza per l’utilizzo umano di farmaci. E in quanto tale, potenzialmente pericoloso per la salute.

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