FNOMCeO: una commissione per la medicina narrativa

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Osservare il territorio, monitorare le diverse esperienze che in Italia si etichettano come “medicina narrativa” per capire se è possibile istituire dei percorsi comuni e delle linee condivise. Questo l’obbiettivo primario di un nuovo gruppo di lavoro annunciato sul sito della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) in occasione del convegno “Scelte sagge in medicina” organizzato con Slow medicine l’8 e 9 aprile scorsi a Matera su un tema di più che mai scottante attualità: l’appropriatezza delle prescrizioni. Ovvero come un migliorare la qualità e la sicurezza dei servizi sanitari attraverso un uso più appropriato ed equo delle risorse disponibili.

Una sfida epocale che, ne è convinta Roberta Chersevani, può essere affrontata solo a partire dall’alleanza tra curato e curante: “Se molti sono i mali della medicina moderna uno solo è l’antidoto: recuperare il senso profondo della relazione di cura, fatta di visita, ascolto, dialogo, condivisione e, solo in ultimo, di prescrizioni”, afferma la presidente FNOMCeO. Argine al dilagare della “medicina difensiva”, che con sovradiagnosi e iperprescrizioni sottrae risorse al sistema danneggiando talvolta lo stesso paziente, non può essere il razionamento per decreto di prestazioni ed esami bensì la qualità del rapporto medico-paziente: un’alleanza che deve fondarsi “sulla reciproca fiducia e sul mutuo rispetto dei valori e dei diritti e su un’informazione comprensibile e completa, considerando il tempo della comunicazione quale tempo di cura”, secondo quando indicato dallo stesso Codice Deontologico, ricorda Chersevani, che a Matera ha sottolineato il ruolo fondamentale della FNOMCeO nel cambiamento culturale della classe medica.

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