8 marzo: l’Oms raccomanda più contraccezione

In occasione della festa della donna di quest’anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha deciso di puntare il dito su uno dei maggiori gap tra paesi ricchi e nazioni in via di sviluppo: la contraccezione. Secondo le stime dell’Oms infatti, nel mondo sono circa 222 milioni le donne che non utilizzano alcun metodo contraccettivo, nonostante non desiderino rimanere incinte. E la maggioranza è concentrata nei paesi più poveri, dove le complicazioni legate alla gravidanza e al parto rappresentano ancora oggi un serio pericolo per la salute delle donne. Per questo l’Oms ha deciso di pubblicare una lista di raccomandazioni, che aiuteranno i governi e gli organismi internazionali a pianificare programmi di informazione e fornire i servizi necessari, per garantire a tutte le donne che lo desiderino la possibilità di prevenire gravidanze indesiderate.

“Oggi nei paesi poveri il mancato uso di contraccettivi mette 6 donne su 10 a rischio di gravidanze indesiderate”, spiega Flavia Bustreo, Assistent Director-General dell’Oms per la Famiglia le donne e la salute dei bambini. “Assicurare la disponibilità e l’accessibilità delle informazioni e dei servizi di cui hanno bisogno è cruciale non solo per difendere i diritti di queste donne, ma anche la loro salute, perché queste gravidanze indesiderate rappresentano un pericolo sia per la vita delle madri che per quella dei figli”.

Come spiegano infatti gli esperti dell’Oms, nei paesi in via di sviluppo le complicazioni delle gravidanze e del parto rappresentano ancora la principale causa di morte tra le ragazze tra i 15 e i 19 anni, e anche la mortalità neonatale è maggiore del 50% tra i bambini nati da madri di età inferiore ai 20 anni. Ma anche più avanti con gli anni, la contraccezione rimane fondamentale per la salute femminile: i dati oggi disponibili suggeriscono infatti che i rischi di morte legati al parto aumentino sensibilmente dopo la quarta gravidanza.

La contraccezione ha inoltre ricadute fondamentali dal punto di vista sociale, perché permette alle coppie che lo desiderano di limitare la dimensione del loro nucleo familiare. Rendere disponibili informazioni corrette e garantire la fornitura di contraccettivi è quindi fondamentale per raggiungere l’obbiettivo fissato dall’Oms durante il congresso sulla Pianificazione Familiare di Londra 2012, cioè di estendere i servizi di pianificazione familiare ad almeno 120 milioni di persone che oggi non vi hanno accesso.

Quali sono dunque le raccomandazioni dell’Oms? Il documento identifica alcuni punti fondamentali: abbattere le discriminazioni nella fornitura di informazioni e servizi per la contraccezione; renderli disponibili, accessibili, accettabili per la popolazione e garantirne la qualità; garantire alle coppie la possibilità di una scelta informata; garantire la privacy delle donne; coinvolgere le comunità nei programmi di informazione; rendere facilmente verificabili i risultati delle iniziative che vengono organizzate.

Riferimenti: http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/102539/1/9789241506748_eng.pdf

Credit immagine: Alan/Flickr

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