L’Hiv oggi in Italia

Continuano a diminuire, seppur di poco, i casi di nuove infezioni da Hiv in Italia, che nel 2010 sono stati 5,5 ogni centomila abitanti. Un dato solo parzialmente positivo: a calare, infatti, sono solo i contagi avvenuti per scambio di siringhe contaminate, mentre rimane altissimo e invariato il numero di casi dovuti a rapporti sessuali non protetti – soprattutto tra eterosessuali – che rappresentano l’80,7% di tutte le nuove segnalazioni. In tutto, le persone che convivono con il virus (già malate di Aids – la malattia causata dal virus dell’immunodeficienza umana che indebolisce il sistema immunitario – e non) si aggira intorno alle 157mila.

A sottolinearlo è la relazione annuale del Centro operativo Aids (Ccoa) dell’Istituto superiore di sanità, presentata questa mattina durante una conferenza presso il Ministero della Salute, insieme alla nuova campagna Non abbassare la guardia, fai il test, in occasione dei 30 anni dalla diagnosi del primo caso di Aids – non a caso il primo dicembre è la giornata mondiale contro la malattia.

I numeri, infatti, confermano anche un altro preoccupante trend: oltre un terzo delle persone colpite scopre di essere sieropositivo nello stesso momento in cui apprende di avere l’ Aids, per di più in fase avanzata, con una seria compromissione del sistema immunitario. Attualmente, infatti, si stima che una  persona su quattro non sappia di essere infetta (un dato che condividiamo con il resto dell’Europa Occidentale). Per questo è necessario fare il test, in modo da poter usufruire completamente dei benefici delle terapie antiretrovirali prima della conclamazione della malattia. Dal 1996 ad oggi, il 60% delle persone diagnosticate con Aids non si è sottoposto ad alcuna terapia antiretrovirale prima di tale diagnosi.

Per la prima volta, la sorveglianza sui nuovi casi di Hiv risulta finalmente attiva in tutte le Regioni (finora erano solo 16). In generale, comunque, i dati si discostano poco da quelli del 2009, compresi i numeri sulle differenze geografiche: l’incidenza si conferma infatti maggiore al Centro-Nord rispetto al Sud e alle isole, e l’età media a cui si scopre di essere sieropositivi resta di 35 anni per le donne e 39 per gli uomini. Rimane ampio anche il divario tra italiani e stranieri residenti: nel primo caso si registrano 4 nuove infezioni ogni centomila abitanti, nel secondo 20.

Rispetto a 10 anni fa, il numero complessivo (stimato) di persone che convivono con l’Hiv è molto aumentato, passando da 135mila ai 157mila. Il motivo è soprattutto nella maggiore sopravvivenza che le nuove terapie antiretrovirali combinate riescono a garantire. Dall’inizio dell’epidemia, esattamente 30 anni fa, in Italia ci sono stati 64mila casi di Aids, che hanno portato alla morte 40mila persone.

Via: Wired.it

Credits immagine: Stéfan/Creative Commons/Flickr

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