Categorie: Spazio

A caccia di materia oscura col Gps

Sappiano che esiste ma sulla sua reale natura conosciamo ancora ben poco. Stiamo parlando della materia oscura, quella porzione di materia che non emette luce, osservabile solo attraverso gli effetti prodotti dalla sua gravità. Ma qualcosa di più potremmo conoscerlo grazie al Gps e ad altri network di orologi atomici (i satelliti del sistema Gps hanno orologi atomici), secondo due ricercatori americani. Come lo spiegano sulle pagine di Nature Physics.

Il principio di base è quello di confrontare il tempo dai diversi orologi e di individuare eventuali discrepanze. Perché? “La nostra ricerca si ispira all’idea che la materia oscura possa essere organizzata come un vasto agglomerato, ‘gassoso’, con effetti topologici, o crepe energetiche”, spiega Andrei Derevianko dell’University of Nevada: “Quello che noi proponiamo è di rivelare questi difetti, la materia oscura, quando ci attraversano con una rete di orologi atomici sensibili. L’idea è che, quando questi orologi perdono la sincronizzazione, sapremo che la materia oscura, il difetto topologico, è passato. In effetti, immaginiamo la costellazione Gps come il più grande rivelatore di materia oscura costruito dall’uomo”.

Una possibilità infatti, continuano i ricercatori, è che la materia oscura non sia fatta di particelle come la materia ordinaria, ma di imperfezioni nel tessuto dello spazio-tempo. E l’idea è proprio quella di usare le rete di orologi atomici per identificare questidifetti topologici nella materia oscura.

Via: Wired.it

Credits immagine: Andrei Derevianko, University of Nevada, Reno

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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