A Perugia si fa scienza

Da qualche anno ormai, settembre in Italia è il mese dei festival. Se in questi giorni il cinema è di casa a Venezia e la letteratura si trasferisce a Mantova, la scienza trova invece ospitalità a Perugia. Che per dieci giorni, dal 3 al 12 settembre, ospita la seconda edizione del Perugia Science Festival. L’anno scorso, al suo esordio, la manifestazione attirò circa diecimila visitatori. Quest’anno, con un programma molto più ricco, c’è da aspettarsi che il numero cresca di molto. “Lo slogan di quest’anno è ‘liberi di scoprire’”, spiega Roberto Battiston, direttore della sezione di Perugia dell’Infm e presidente dell’associazione Gurdulù, che organizza il festival (il nome viene da un personaggio del “Cavaliere Inesistente” di Italo Calvino). “La scienza ha molti aspetti curiosi, divertenti e imprevisti, e sono quelli che le diverse iniziative del festival cercano di enfatizzare”. Un tentativo, insomma, di importare in Italia quella tradizione dei festival scientifici già consolidata in altri paesi: si pensi al Festival di Edimburgo, forse l’esempio più celebre. E proprio alle esperienze britanniche di divulgazione, in cui si cerca di portare i visitatori a incontrare la scienza senza mediazioni e vivere direttamente l’emozione della scoperta, si è rifatto Leonardo Alfonsi, già curatore degli exhibit presso il POST (Perugia Officina per la Scienza e la Tecnologia) e principale “mente” dietro all’evento. Una parte importante del programma è affidata i musei scientifici, che trovano negli spazi del festival un’occasione per mettere in vetrina le proprie attività. Presso la Rocca Paolina, musei italiani, britannici e sloveni esporranno infatti alcuni dei loro exhibit più interessanti e innovativi. Attorno, in altri spazi della città, si svolgeranno altre iniziative, da rappresentazioni teatrali e proiezioni di film di argomento scientifico a presentazioni di libri. Poi giochi, come una particolarissima caccia al tesoro organizzata dall’Ente Spaziale Europeo, l’Esa. E “Fisica su ruote”, un laboratorio itinerante dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare nel quale lo spettatore esplora in prima persona la fisica nucleare e subnucleare. Durante il primo fine settimana, saranno presenti divulgatori scientifici internazionali. Il gruppo britannico Graphic Science (consulenti, scienziati e grafici della University of the West of England di Bristol) riproporrà alcune delle campagne pubblicitarie di sensibilizzazione alla scienza realizzate sugli autobus inglesi, su temi che vanno dalla clonazione all’importanza delle scoperte nel campo della fisica. A parlare di scienza al bar utilizzando patate, limoni, bicchieri di birra e cannucce sarà Frank Burnet direttore di Graphic Science. Presenterà “Bollicine di scienza” mentre il giovane matematico e scrittore italo canadese Robert Ghattas proporrà “L’aperitivo matematico” per presentare i misteri dei numeri all’ora del cocktail. Dopo cena va in scena la compagnia Micro Teatro Terra Marique di Perugia che presenta “A proposito della matematica” uno spettacolo per ripercorrere alcune tappe dello sviluppo della matematica e indagarne i fondamenti.Una vera chicca è la mostra delle opere inedite di Ettore Majorana, che porta all’attenzione del pubblico 5 mila fogli di note e quaderni conservati nella domus galieiana a Pisa e mai pubblicati. “Se pensiamo che si tratta di quello che Enrico Fermi definiva il più geniale fisico mai esistito, è facile capire quanto possano essere prezioso questo patrimonio” ricorda Battiston. La manifestazione è organizzata in collaborazione con il Ministero dell’Università, Istruzione e Ricerca e con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. L’ingresso al Festival e tutte le attività proposte durante la manifestazione sono gratuiti, ma alcuni richiedono la prenotazione. L’elenco completo degli incontri e tutte le informazioni sono pubblicate sul sito.

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