Acqua, fonte di vita e di morte

Il primo rapporto sull’impatto socio-sanitario della disponibilità idrica a livello mondiale è stato diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità lo scorso 26 giugno. Lo studio riporta evidenze epidemiologiche ed economiche sulle misure igienico-sanitarie legate alla qualità e all’accesso all’acqua che ciascun paese potrebbe adottare per prevenire milioni di morti. Secondo Annette Prüss-Üstün, Robert Bos, Fiona Gore, Jamie Bartram, autori del rapporto “Safer water, better health”, almeno un decimo del peso globale di tutte le malattie potrebbe essere abbattuto con una gestione dell’acqua mirata a prevenire il rischio di malattie infettive, e aumentando le misure di sicurezza contro gli annegamenti.

Scorrendo i numeri nel dettaglio, infatti, si trova che ogni anno quasi un milione e mezzo di bambini muoiono a causa della diarrea contratta in ambienti carenti dal punto di vista igienico-sanitario, e altri 860mila per malnutrizione (condizioni, entrambe, fortemente connesse all’accessibilità all’acqua potabile). Oltre 280mila, inoltre, sono le morti accidentali per annegamento. A queste vanno aggiunte 500mila persone che muoiono a causa della malaria e altre dieci milioni che potrebbero essere protette più efficacemente dall’elefantiasi (la malattia parassitaria nota anche come filariasi linfatica) e dal tracoma, un’infezione batterica della congiuntiva e della cornea che porta alla cecità. Questi numeri, si legge nel rapporto, potrebbero essere fortemente ridotti da misure non troppo impegnative (anche a livello economico) per i paesi in via di sviluppo, come il predisporre dei bagni per le comunità e il proteggere le fonti di acqua potabile dalla contaminazione dei rifiuti umani.

Le strategie hi-tech per la salute pubblica non sono necessariamente migliori delle precauzioni più semplici da attuare: l’utilizzo del sapone, l’abitudine di lavarsi le mani e un po’ di accortezza nella conservazione dell’acqua sono pratiche di forte impatto. Allo stesso modo, evitare la formazione di pozzanghere e una maggiore attenzione all’ambiente in cui si vive può limitare la diffusione della malaria e delle altre malattie infettive. Per gli autori del rapporto, politiche mirate, tarate sui paesi e elaborate in questa ottica, hanno un grande significato anche dal punto di vista economico e si calcola che ogni dollaro investito in strategie ad hoc equivale a un risparmio di 8 dollari in termini di salute pubblica, in vista del raggiungimento dei Millennium Development Goals. (t.m.)

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