C’è un istante, un singolo momento in cui il sangue comincia a scorrere. E i ricercatori dell’Università di Kyoto insieme ai loro colleghi dell’Università di Tsukuba e dell’Istituto RIKEN (Giappone) sono riusciti, per la prima volta, a vederlo. Il tutto grazie ad anni di studio delle vene di embrioni del pesce zebra (una lunghezza inferiore ai due millimetri), come raccontano gli stessi scienziati sulle pagine di Current Biology. Secondo la ricerca, il primissimo flusso di sangue, che sembra coinvolgere centinaia di cellule, inizia in maniera perfettamente sincronizzata ed è regolato da un enzima.
“Quando la maggior parte dei globuli rossi ha finito di invadere il sistema circolatorio, le cellule rimangono attaccate alle pareti dei vasi sanguigni, anche dopo che il cuore inizia a battere”, ha spiegato una delle autrici, Atsuko Sehara-Fujisawa. Poi, simultaneamente, quasi tutte le cellule si staccano e cominciano a circolare seguendo il flusso del plasma (la componente liquida del sangue).
Come mostra lo studio, a regolare la fase di distacco sono degli “scissori molecolari”, ovvero degli enzimi – le proteasi ADAM8 -, che tagliano le molecole di adesione ai vasi sanguigni. In caso di loro assenza, infatti, i globuli rossi stagnano nelle pareti venose senza che la circolazione abbia inizio.
Resta da comprendere come mai i globuli rossi abbiano bisogno di un processo di regolazione così raffinato per cominciare a fluire nelle vene. Secondo i ricercatori, questo meccanismo potrebbe essere necessario, in primo luogo, per controllare l’ingresso di cellule nel circolo sanguigno. Inoltre, potrebbe fare in modo che i globuli rossi non comincino la loro corsa quando i vasi sanguigni non sono ancora completamente formati o quando il cuore non ha ancora cominciato a battere. Queste osservazioni, come ha spiegato Sehara-Fujisawa, potrebbero essere valide anche per altri tipi di cellule del sangue di pesce zebra.
Andando oltre, gli scienziati sottolineano come la scoperta potrebbe addirittura aver messo in luce un meccanismo comune ad altri animali, compresi noi, dato che alti livelli di ADAM8 vengono rilevati nel sangue murino come in quello umano. (g.b.)
Riferimenti: Current Biology doi 10.1016/j.cub.2010.04.052
Per crearla, i ricercatori dell'Università della California di San Diego hanno utilizzato spore batteriche di…
I piccoli oggetti di bronzo continuano a spuntare nei siti archeologici di mezza Europa. L’ultimo…
Allontanarsi e avvicinarsi, protendersi e ritrarsi, sono aspetti primordiali della relazione tra sé e altro…
Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…
No, non è per via degli effetti collaterali. Si tratta di una decisione aziendale dovuta…
Un viaggio attorno alla porzione di spazio-tempo più buia e misteriosa che conosciamo, fino ad…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più