Aerei di ricino

    Volare sarà ecosostenibile. O almeno lo sarà un po’ più di oggi, a cominciare dalle cabine dei passeggeri che, già in un prossimo futuro, potrebbero essere costruite con un nuovo bio-materiale interamente ricavato dal ricino. Il progetto – pioniere in quanto utilizza sia fibre integrate a plastiche, sia la sola pianta – è di tre studenti dell’Università australiana del Queensland e si è meritato il primo premio della nuova competizione “Fly Your Ideas” lanciata dalla compagnia Airbus a ottobre. L’australiano Michael Heitzmann, 27 anni, Alex Ng, 25 anni, di Hong Kong, e il tedesco Benjamin Lindenberger, 26 anni, hanno ora 30.000 euro per dare il tocco finale al progetto con l’aiuto degli ingegneri di Airbus.

    Il gruppo di ricerca, chiamato “Coz”, ha battuto oltre 2.350 studenti di 82 diversi paesi, tra cui 30 provenienti da varie università italiane. L’obiettivo del loro progetto è ridurre la dipendenza dai materiali sintetici non riciclabili e dalle fonti non rinnovabili da parte dell’industria aeronautica (secondo Airbus, al momento il trasporto aereo contribuisce per il 2 per cento alle emissioni di CO2 di origine antropica).

    L’analisi dei processi di produzione della fibra a base di ricino e i test condotti hanno dimostrato che il nuovo materiale, oltre a essere interamente riciclabile, è ideale per le componenti delle cabine e riduce notevolmente le emissioni di carbonio perché le rende più leggere.

    All’Air Show di Parigi – Le Bourget sono stati premiati anche altri quattro progetti. Il secondo classificato si chiama  “Solaire Voyager” ed è dell’Università di Singapore, che ha proposto di utilizzare la tecnologia delle celle solari che integrano celle fotovoltaiche per generare elettricità a bordo degli aeromobili. In questo caso il premio è stato di 15.000 euro. Gli altri progetti prevedono la costruzione di una cabina senza finestrini per un aeromobile dal nuovo design eco-efficiente (del “Big Bang Team” dell’Università Politecnico di Valencia, Spagna), l’utilizzo di motori elettrici per gli spostamenti a terra degli aeromobili (del gruppo “Kometa Brno” dell’Università di Tecnologia di Brno, Repubblica Ceca) e il volo in formazione a V rovesciata, che prende ispirazione dagli uccelli migratori al fine di ridurre il consumo di energia (del gruppo “Stanford ADG” dell’Università di Stanford, Stati Uniti).

    Airbus investe ogni anno due miliardi di euro in ricerca e sviluppo (che corrispondono a oltre il 7 per cento del fatturato): per quest’anno sembra avere in programma di assumere circa 300 ingegneri. (si.sol.)

    Fonte: Airbus, Università del Queensland

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