Il colore delle alghe: cause, significati e usi antichi

    Mercoledì 16 marzo, per il ciclo di incontri Appuntamenti con la scienza organizzato dalla facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, Nadia Abdelahad, docente della facoltà terrà la conferenza “Il colore delle alghe: cause, significati e usi antichi”. Tema centrale dell’intervento sarà l’analisi del colore di questi vegetali primitivi, che dipende dalla struttura molecolare dei pigmenti presenti nelle cellule ed è generalmente influenzato dalle condizioni ecologiche: questi aspetti saranno valutati in relazione con evoluzione, biologia ed ecologia degli organismi.

    Malgrado il colore sia il carattere più appariscente delle alghe, l’utilizzazione di pigmenti estratti per uso cosmetico o per tingere i tessuti, è limitata prevalentemente all’epoca greco-romana e a poche specie di alghe marine. Il colore è anche il carattere utilizzato per indicare, nel linguaggio scientifico come in quello comune, i diversi gruppi. Si sono distinte, così, le Rhodophyceae (dal gr. ródon = rosa) o alghe rosse, le Phaeophyceae (dal gr. phaiós = fosco, bruno) o alghe brune, le Chrysophyceae (dal gr. chrisós = oro) o alghe dorate, le Chlorophyta (dal gr. chlorós = verde chiaro) o alghe verdi, le Cyanophyta/Cyanobacteria (dal gr. kiáneos = ceruleo, turchino cupo) o alghe azzurre. 

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