LA CANNABIS TERAPEUTICA TRA DIRITTI E DIVIETI

    Studi clinici dimostrano l’efficacia terapeutica della cannabis per trattare condizioni come nausea, dolore e anoressia. Perché in Italia è ancora così difficile reperire medicinali derivati dalla cannabis?

    In occasione della notte europea dei ricercatori, il Museo della Scienza di Milano organizza una serie di incontri con scienziati ed esperti. Tiziana Moriconi, giornalista di Galileo, modererà un dibattito sulla cannabis terapeutica, che vedrà la partecipazione di

    Umberto Veronesi, Fondazione Umberto Veronesi
    Cinzia Caporale, Istituto di Tecnologie Biomediche ITB-CNR
    Carlo Alberto Redi, Dip. Biologie e Biotecnologie, Università degli Studi di Pavia.
    Modera: Tiziana Moriconi, giornalista scientifica – Galileo

    in collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi

    Sala delle Colonne, ore 19.30-20.30

    Tutte le info qui

    1 commento

    1. Il Testo unico sulla droga è corredato da tabelle che elencano le sostanze vietate. La cannabis è citata al punto 6. “la cannabis indica, i prodotti da essa ottenuti; i tetraidrocannabinoli, i loro analoghi naturali, le sostanze ottenute per sintesi o semisintesi che siano ad essi riconducibili per struttura chimica o per effetto farmaco-tossicologico;”
      E al punto 7 recita “ogni altra pianta i cui principi attivi possono provocare allucinazioni o gravi distorsioni sensoriali e tutte le sostanze ottenute per estrazione o per sintesi chimica che provocano la stessa tipologia di effetti a carico del sistema nervoso centrale.”
      Perché in questa tabella non figura l’alcol? Da qualunque punto di vista si voglia comparare le due sostanze risulta evidente che l’alcol arreca danni ben più gravi della cannabis. Danni alla salute, danni ed alterazioni mentali, danni sociali, danni economici, danni ai rapporti famigliari, ore di lavoro perse, non importa quale parametro si voglia prendere in considerazione un approccio logico decoroso sarebbe di proibire l’alcol e legalizzare la cannabis. Alcuni dati ad esempio: l’alcol fa solo in Italia 30.000 morti all’anno, la cannabis zero, assumere una quantità eccessiva di alcol può portare alla morte mentre ciò non è possibile per la cannabis, 53 miliardi il danno economico al nostro stato (il 3,5% del PIL) per l’alcol, neanche un milione per cannabis. Non per niente tutti gli studi scientifici seri classificano l’alcol tra le droghe pesanti e la cannabis tra quelle leggere.
      Eppure l’alcol non solo è legale, ma se ne permette la pubblicità (ingannevole, associando il consumo dell’alcol ad immagini di allegria, spensieratezza e socializzazione), vi si fanno convegni e festival, ci si fanno trasmissioni tv e rubriche in rispettate pubblicazioni e si parla di “cultura del bere”, enologia, sommelier ecc.
      Visto razionalmente ed obiettivamente è un assurdo totale, una contraddizione in termini.
      Da un punto di vista della legge questo dimostra che l’inclusione o meno di una sostanza nelle tabelle è arbitraria e rende quindi la legge incostituzionale in quanto lesiva dell’art. 3 della nostra costituzione.

      Postilla: la cannabis ha mille usi tra cui anche quello di farmaco d’elezione per numerose patologie.
      L’uva o la mangi o la fermenti e basta.

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