Vivisezione, un male da curare

    Una ricerca priva di dolore, che non coinvolga animali, predittiva e all’avanguardia. Un obiettivo da realizzare, quanto quello di un mondo in cui gli shampoo e i rossetti non brucino né topi, né conigli. La storica battaglia della LAV (www.lav.it) contro la sperimentazione animale torna alla ribalta: nei week-end del 17–18 e del 24-25 marzo 2012 l’associazione sarà presente in centinaia di piazze italiane per chiedere a Governo e Parlamento, attraverso due distinte raccolte-firme, emendamenti rigorosi al recepimento della Direttiva 2010/63UE sulla vivisezione e lo stop definitivo ai test cosmetici su animali.

    Ogni anno nei laboratori italiani si mandano a morte circa 900 mila animali, che salgono a ben 12 milioni nell’Unione Europea: morti inaccettabili, rifiutate da un numero crescente di cittadini informati, sensibili ed esigenti tanto sul piano etico che sul piano scientifico.

    Entro il 10 novembre, Governo e Parlamento nazionali sono chiamati ad apportare modifiche sostanziali e rigorose alla normativa che consente la sperimentazione in vivo, oggi regolata dal dettato comunitario: se gli emendamenti proposti dalla LAV in fase di recepimento, con particolare riferimento agli esperimenti in deroga (test su cani, gatti, primati, senza anestesia), al divieto d’allevamento di animali “da laboratorio” e  all’implementazione dei metodi alternativi, fossero accettati, le maglie della vivisezione nel nostro Paese sarebbero senz’altro molto, molto più strette.

    Dall’altro lato c’è la difesa del bando definitivo e totale ai test cosmetici su animali: previsto a partire dal 2013, rischia di essere posticipato di almeno altri dieci anni, consentendo ancora la commercializzazione in Europa di prodotti cosmetici come shampoo, deodoranti o rossetti che possono essere stati testati su topi, conigli o cavie.

    “Pratiche cruente, in conflitto con gli obiettivi di salute, sicurezza ed efficacia che la ricerca dovrebbe sempre garantire e che i cittadini devono esigere – afferma la biologa Michela Kuan, responsabile LAV settore Vivisezione – Ma che possono essere stroncate da un orientamento responsabile e partecipato dei consumatori: firmare le due petizioni della LAV ci aiuterà a salvare e migliorare la vita di milioni di animali, a raggiungere il traguardo di una ricerca sostenibile e all’avanguardia fondata sui metodi alternativi. Ogni giorno, inoltre, è possibile preferire ottimi cosmetici aderenti allo standard “stop ai test su animali”, certificati da ICEA per LAV: per scoprire quali sono le aziende di cosmetici che non sacrificano animali si può consultare la Guida al non testato disponibile su www.lav.it”.

    Inoltre, nei week-end del 17–18 e del 24-25 marzo 2012 sarà possibile sostenere questa campagna portando a casa le uova di Pasqua della LAV, realizzate in cioccolato equosolidale. Per scoprire qual è la piazza più vicina e “metterci la firma”, basta visitare il sito www.lav.it o telefonare allo 06 4461325.

     

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