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Aifa, le e-cigarette sono come i farmaci

Arriva l’ennesima, possibile, svolta per quanto riguarda la regolamentazione delle sigarette elettroniche in Italia. In attesa del parere definitivo del Ministero della Salute (ne abbiamo parlato in questo articolo), è infatti l’agenzia italiana del farmacao, l’Aifa a prendere posizione, con un documento prodotto al termine delle sedute della III sezione del Consiglio Superiore di Sanità dedicate al tema. Si tratta di un duro attacco, che vede l’agenzia esprimere un parere negativo su tutti i nodi caldi del dibattito: le e-cigarettes infatti andrebbero considerate farmaci, e sottoposte alle regole e ai controlli di sicurezza del caso, il loro utilizzo andrebbe vietato ai minori di 18 anni (come già previsto fino al prossimo ottobre, vedi Galileo: Sigarette elettroniche: vietate ai minori), e dovrebbero essere etichettati come dannosi anche i dispositivi che non contengono nicotina

Per prima cosa, l’Aifa ritiene indispensabile una corretta definizione della quantità di nicotina contenuta nelle ricariche. Nonostante le etichette riportino la dicitura “conforme alla farmacopea internazionale”, da controlli eseguiti dall’agenzia e dai Nas, non sempre questo risulta essere vero. Visto che la nicotina è una sostanza farmacologicamente attiva, l’Aifa segnala dunque la necessità di trattare le e-cigarettes che la contengono come farmaci, e di regolamentarne quindi la vendita e l’utilizzo secondo la vigente direttiva che concerne i prodotti medicinali. Andrebbero inoltre stabilite delle specifiche qualitative minime per questi dispositivi, perché le sostanze che vengono inalate variano non solo in base al liquido inserito, ma anche alla composizione del materiale plastico e alla temperatura raggiunta dal dispositivo stesso.

Il documento riporta inoltre la presenza di evidenze sperimentali certe sulla presenza di fattori di rischio derivanti dalle sigarette elettroniche, e si schiera quindi contro il loro utilizzo da parte dei minori. Anche nel caso degli adulti comunque, andrebbero utilizzate solamente sotto controllo medico, senza il quale possono riattivare e incrementare l’abitudine al fumo, e trasformarsi in nuova via di assunzione di sostanze da abuso, come testimonia la loro diffusione anche tra persone che non avevano mai utilizzato sigarette tradizionali.

Esisterebbero infine problemi di sicurezza anche per le sigarette elettroniche prive di nicotina. I prodotti formati nella combustione delle sostanze contenute nelle ricariche infatti possono risultare dannosi, e il loro utilizzo potrebbe inoltre indurre all’adozione di comportamenti a rischio dovuti alla falsa convinzione che si tratti di prodotti sicuri. L’Aifa sottolinea quindi che il liquido da utilizzare nelle sigarette elettroniche, anche quando privo di sostanze farmacologicamente attive, dovrebbe essere chiaramente etichettato con riferimento al contenuto e all’esposizione durante la somministrazione, tenendo conto anche delle particolari rischi derivanti dall’assunzione di sostanze per via inalatoria.

Riferimenti: Aifa

Credits immagine: pixelblume/Flickr

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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  • Se veramente c'è qualcuno che comincia a fumare sigarette, dopo avere provato (ma perché) le svapette, va istoriato sul codice dei più babbei di tutti i tempi.

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