Al posto del virus

Impedire che i virus possano moltiplicarsi e frenare malattie come la dengue, la febbre gialla e quella del Nilo. Questo lo scopo di un gruppo di scienziati dell’Istituto nazionale per la fisica della materia (Infm), guidati da Eloise Mastrangelo e Mario Milani, due ricercatori precari. Il loro studio – svolto nell’ambito del progetto italo-francese Vizier e pubblicato su Journal of Molecular Biology (JMB) – si è concentrato su molecole che, grazie alla loro affinità con alcuni enzimi del virus, sembrano in grado di arrestare la replicazione degli agenti patogeni.

Attraverso la cristallografia a raggi X, simulazioni al computer e analisi sperimentali, i ricercatori hanno compreso nel dettaglio la struttura di un componente del virus di Wesselbron, un agente patogeno del genere Flavivirus – tra quelli che causano malattie come la dengue e la febbre gialla. La loro attenzione si è rivolta a un particolare enzima che rende più stabile il virus.

L’enzima in questione si chiama metiltransferasi e consente il legame di un frammento molecolare (CH3, detto metile) all’Rna virale. L’aggiunta di questo “cappuccio” fa sì che il virus possa moltiplicarsi all’interno delle cellule dell’organismo ospite.

Il blocco della replicazione, secondo gli scienziati, può avere luogo in due modi: inibendo direttamente l’enzima (con molecole come l’omocisteina e la sinefungina), o agganciandovi molecole molto simili al “cappuccio” che ne impediscano il successivo legame con quello virale. La prima soluzione potrebbe interferire con il metabolismo umano, mentre la seconda appare la più promettente, anche se sono necessari ulteriori studi per diminuire l’alto costo di produzione delle molecole. (a.g.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here