Categorie: Fisica e Matematica

Algoritmi terapeutici

Oncologi e matematici a lavoro insieme. Un’equipe così composta potrebbe avere maggiori chances di individuare terapie efficaci per sconfiggere i tumori. La scienza dei numeri ha infatti molto da dare alla ricerca medica. Ne è convinta Lisette de Pillis, docente di matematica al Harvey Mudd College in California, che ha individuato alcuni sistemi matematici in grado di ottimizzare la combinazione delle diverse strategie impiegate, chemioterapia, immunoterapia e vaccinoterapia.

Il suo progetto, significativamente denominato “Curare il cancro con la matematica”, viene presentato oggi a Washington in occasione dell’incontro annuale del gruppo Coalition for National Science Funding.  “Abbiamo sviluppato una serie di specifici modelli matematici grazie ai quali siamo in grado di comprendere meglio la complessa dinamica di interazioni tra le cellule neoplastiche, il sistema immunitario e i trattamenti medici adottati”, spiega la ricercatrice americana, senza nascondere l’ entusiasmo per i risultati ottenuti. Giustificato anche dal fatto che il nuovo metodo di indagine non comporta alcun rischio per la salute del paziente.

Gli esperimenti sono infatti condotti in modo virtuale grazie alla simulazione e visualizzazione geometrica delle numerose caratteristiche della malattia. Così si ottiene un modello matematico che traduce in dati numerici la moltiplicazione delle cellule tumorali e la loro interazione con il sistema immunitario. Una lettura sapiente di questi dati può suggerire la migliore strategia da adottare per ogni singolo caso e il giusto dosaggio dei vari trattamenti.

“Dobbiamo prima rinforzare il sistema immunitario e in un secondo tempo introdurre terapie a elevata tossicità come la chemio, bisogna somministrare alte dosi di un farmaco e basse di un altro, quanto tempo dobbiamo aspettare prima di ricominciare una terapia dai pesanti effetti collaterali. A queste domande possiamo rispondere consultando gli strumenti computazionali che abbiamo messo a punto”, spiega de Pillis. (g.d.o)

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