Categorie: Spazio

Esplosione imminente

A 7500 anni luce dalla Terra si trova una stella misteriosa chiamata Eta Carinae. È un corpo supermassiccio, estremamente brillante, che sta consumando il suo combustibile nucleare a una velocità vertiginosa e che si avvicina inesorabilmente alla sua spettacolare fine. Gli esperti prevedono che Eta Carinae possa esplodere come supernova da un momento all’altro. Quando questo avverrà, dalla Terra sarà possibile vedere uno spettacolo davvero incredibile: l’esplosione potrebbe essere in grado di superare la luna in luminosità apparente.

Dall’incrocio di  nuovi dati del Chandra X ray observatory della Nasa con quelli del Telescopio Spaziale Hubble i ricercatori dell’agenzia statunitense hanno elaborato una immagine della stella che rivela molti particolari sulla sua struttura. La componente blu, rivelata da Hubble, rappresenta la fredda emissione ottica del gas e delle polveri eiettati dalla stella. I detriti si dispongono in un guscio bipolare, circondato a sua volta da una nube di materiale con emissione molto debole.

La componente giallo arancio, rivelata dal Chandra, mostra invece l’emissione nei raggi X prodotta dall’urto del materiale eiettato da Eta Carinae contro il gas e le polveri che circondano la stella. Nello scontro il gas si riscalda fino a raggiungere temperature che superano il milione di gradi.
L’immagine non mostra la compagna di Eta Carinae, la cui presenza è però rilevata da variazioni nei raggi X nella regione vicina alla stella.

Eta Carinae ha una massa compresa tra 100 e 150 masse solari, e come tutte le stelle supermasicce ha un’evoluzione molto rapida. Attualmente è molto vicina a un punto di equilibrio instabile, configurazione nella quale la forza di gravità è bilanciata esattamente dall’enorme pressione generata dalla radiazione proveniente dai processi termonucleari interni. In queste condizioni una leggera perturbazione dello stato fisico della stella può causare il rilascio di enormi quantità di materia dalla sua superficie. Già nel 1840, Eta Carinae ebbe un’eruzione che rilasciò un’enorme quantità di materia pari a 10 masse solari. (m.m.)

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