GHI, bisturi e siringhe. Amici della nostra salute, che in alcuni casi posso trasformarsi in veri e propri strumenti che compromettono la sicurezza degli operatori sanitari. Basta pensare, infatti, che ogni anno solamente nel nostro Paese i casi di incidenti derivanti da ferite da punta o da taglio sono circa 130mila: di questi, il 75% è rappresentato da punture e lesioni accidentali, mentre il resto da contaminazioni mucose e cutanee con sangue e altri liquidi biologici. A essere più esposti sono gli infermieri, categoria professionale in assoluto più a rischio in ambito ospedaliero, che subisce il 60% circa di tutti gli incidenti. Sono questi alcuni dei dati dell’Osservatorio Italiano 2017 sulla Sicurezza di Taglienti e Pungenti per gli operatori sanitari, indagine realizzata da GfK Italia e raccontata per la prima volta oggi al Ministero della Salute, in occasione del 6° Summit organizzato dall’European Biosafety Network con il supporto incondizionato di Becton Dickinson.
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