Categorie: Salute

All’Europa il record della fecondazione assistita

Più del 55% di tutti i clici di fecondazione assistita che vengono eseguiti nel mondo sono fatti da pazienti europei. Lo dicono i dati relativi al 2011, quelli a oggi più aggiornati, presentati al congresso della Società Europea di Medicina della Riproduzione ed Embriologia (ESHRE), che si svolge dal 30 giugno al 2 luglio a Monaco. Più di 588mila i trattamenti che il Registro europeo Pma ha censito in 33 paesi, con un aumento medio del 5-10% nel corso degli ultimi anni. A guidare la classifica dei paesi più attivi è la Francia (85433 cicli), seguita da Germania (67596) e Italia (63777). 

L’infertilità è un problema piuttosto diffuso, e si stima che una coppia su sei, in almeno un periodo della propria vita riproduttiva, abbia difficoltà a concepire: il 9% delle donne di età compresa fra 20 e 44 anni è affetta da infertilità, definita come impossibilità di rimanere incinta per almeno 12 mesi. Si calcola che siano più di 5 milioni i bambini che nel mondo sono nati finora grazie a tecniche di riproduzione assistita. In paesi come Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Islanda, Norvegia, Slovenia e Svezia i nati da Pma sono più del 3% del totale delle nascite, mentre negli Usa rappresentano l’1%. 

Il tasso di successo, cioè di inizio di gravidanza, è salito rispetto a 15 anni fa, quando il registro ha cominciato a raccogliere i dati, dal 26% al 32,1%. Un aumento che però negli ultimi anni è andato rallentando. Il trattamento più diffuso è l’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI), con cui si eseguono circa il 70% dei cicli, e l’Italia è il paese in cima alla classifica delle nazioni che più usano questa tecnica. Tra le complicazioni più frequenti della Pma c’è la sindrome da iperstimolazione ovarica che nel 2011 ha avuto un’incidenza dello 0,6%: Russia, Italia e Spagna sono state le nazioni dove la sindrome è stata riportata il maggior numero di volte.   

Aumenta la percentuale di cicli in cui si trasferisce solo un embrione, resta stabile il ricorso al transfer di due embrioni, mentre diminuiscono i casi in cui si introducono in utero 3 embrioni, con l’eccezione di paesi come Serbia, Montenegro, Lituania dove questa pratica è ancora piuttosto diffusa. Come conseguenza i dati sui parti fanno registrare la totale assenza di nascite quadruple, lo 0,7% di triplette e un tasso di parto gemellare del 18,7%.   

Credits immagine: Eigenes Werk

Letizia Gabaglio

Laureata in Filosofia, ha da sempre il pallino per la divulgazione scientifica e per l'organizzazione di cose e persone. E' riuscita a soddisfare entrambe a Galileo.

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