Si, anche i batteri, la più antica e diffusa forma di vita sul nostro pianeta, possono estinguersi: lo spiega uno studio pubblicato su Nature Ecology and Evolution e condotto dalla University of British Columbia. La ricerca contraddice la teoria, largamente accettata, che sostiene che a causa dei grandissimi numeri che compongono le loro popolazioni, per batteri e microbi l’estinzione non sarebbe possibile, o estremamente improbabile.
Durante lo studio, i ricercatori hanno utilizzato moderne tecniche di sequenziamento del DNA e di analisi dei dati per creare il primo albero genealogico di questi microorganismi, contenente l’evoluzione di buona parte dei batteri esistiti sulla Terra negli ultimi miliardi di anni.
“I microbi non si fossilizzano quasi mai,” ha spiegato Stilianos Louca, autore principale della ricerca, “Quindi non sappiamo molto su come essi si siano evoluti nel tempo. Grazie alle moderne tecniche di sequenziamento e strumenti matematici abbiamo potuto riempire le lacune in questo albero genealogico, che ci fornisce informazioni su come diverse famiglie di batteri si siano diversificate nel tempo, oltre a mostrare l’estinzione di alcuni ceppi.”
Il team ha stimato l’esistenza di un numero compreso tra 1,4 e 1,9 milioni di famiglie di batteri sulla Terra ai nostri giorni – numeri che sembrano grandissimi, e che tuttavia rappresentano solo una frazione della diversità di microbi che hanno abitato il nostro pianeta. Grazie al modello sviluppato, essi hanno infatti anche potuto calcolare in che modo questi numeri sono cambiati nel tempo, e hanno stimato tra le 45mila e le 95mila estinzioni solamente negli ultimi milioni di anni. Nonostante le frequenti estinzioni, tuttavia, in generale i batteri hanno continuato ad evolversi e differenziarsi senza interruzioni, e hanno anche evitato le improvvise estinzioni di massa che hanno invece ripetutamente colpito piante ed animali.
“Questo studio non sarebbe stato possibile 10 anni fa,” ha spiegato Michael Doebeli, co-autore della ricerca, “Solo grazie ai dati sul sequenziamento e alle risorse computazionali presenti al giorno d’oggi abbiamo potuto eseguire la complessa analisi matematica necessaria per ottenere questi risultati.”
Riferimenti: Nature Ecology and Evolution
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