Antibiotico-resistenza: sotto osservazione il super-batterio dei suini

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    (Foto: Pascal Debrunner on Unsplash)

    Staphylococcus aureus resistente alla meticillina, o Mrsa. È questo il nome di un altro super-batterio che presto potrebbe crearci non pochi problemi. Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista eLife, ha confermato che Mrsa, e per la precisione il ceppo CC398 diffuso tra gli animali d’allevamento (suini soprattutto), è in grado di adattarsi senza difficoltà e rapidamente all’essere umano conservando la capacità di resistere a numerosi antibiotici. Per gli esperti rappresenta una minaccia alla salute pubblica, testimoniata dal numero crescente di casi di infezione tra le persone.

    Mrsa, che cos’è e da dove viene

    Mrsa non è una nuova conoscenza. Sono decenni che questi ceppi fanno capolino nei nostri allevamenti, in particolare in quelli intensivi di suini, vitelli e polli, probabilmente a causa dell’abuso di antibiotici che veniva fatto in passato. 

    Uno di questi sottotipi di Staphylococcus aureus, chiamato CC398, alla fine, è diventato il ceppo dominante ed è sempre più presente. Basti pensare che in Danimarca nel 2008 meno del 5% degli allevamenti di suini era positivo all’Mrsa, ma nel 2018 il super batterio aveva colonizzato il 90%delle strutture. È molto resistente ed è stato ritrovato anche nei prodotti alimentari derivati (l’autorità europea per la sicurezza alimentare Efsa, comunque, ha escluso che la contaminazione possa dar luogo a intossicazioni) e sulle superfici. 

    Un problema di salute pubblica

    Il microrganismo non dà particolari problemi agli animali, mentre nell’essere umano (in cui è stato identificato per la prima volta nel 1960) può provocare infezioni della pelle (foruncoli, ascessi e cellulite) e sistemiche(con febbre alta, dolori, brividi, etc) che possono sfociare in setticemia. Benché ancora rare, le infezioni tra gli esseri umani sono sempre più frequenti e il fatto che siano diffuse anche al di fuori degli addetti ai lavori (il personale degli allevamenti e dell’industria di lavorazione degli alimenti) è un campanello d’allarme da non sottovalutare. I problemi principali si riscontrano negli ospedali, dove il super batterio può approfittare di feritecalo delle difese immunitarie per instaurare pericolose infezioni difficili da trattare.

    Imparare a gestire il rischio

    “Capire l’emergere e il successo del CC398 nel bestiame europeo – e la sua capacità di infettare gli esseri umani – è di vitale importanza nella gestione del rischio che rappresenta per la salute pubblica”, ha affermato Lucy Weinert del Dipartimento di medicina veterinaria dell’Università di Cambridge, autrice dello studio. Le peculiarità di questo ceppo – spiega – sono dovute alla presenza di “elementi genetici mobili” nel genoma del batterio, cioè di frammenti di materiale genetico che possono spostarsi, trasferirsi, essere acquisiti o anche persi. Weinert e il suo team hanno ricostruito la storia evolutiva di tre di questi elementi mobili di Mrsa e hanno concluso che due di questi persistono in modo stabile da decenni nel ceppo CC398 dei suini e che si mantengono nel passaggio all’essere umano, portando con sé la resistenza a diversi antibiotici. Invece, un terzo elemento mobile, quello associato alla capacità di eludere il sistema immunitario, è scomparso e riapparso nel tempo nel ceppo CC398 che infetta animali e umani: un segno che Mrsa è in grado diadattarsi velocemente a nuovi ospiti.

    Via: Wired.it

    Credits immagine: Pascal Debrunner on Unsplash