Quindici antichi orologi da torre in Gran Bretagna sono stati sincronizzati sull’ora legale, domenica scorsa, attraverso i segnali provenienti da un cronometro atomico. Collegate ad apparecchi radioriceventi, le lancette degli orologi – alcuni dei quali hanno 250 anni – sono state spostate in avanti di un’ora da regolatori automatici, evitando così di danneggiare i loro fragili meccanismi. Il tutto è stato reso possibile grazie a uno speciale sistema messo a punto da Rob Youngs, esperto di orologeria e consulente informatico della Tempus Consulting di Quenington, nel Gloucestershire. Il dispositivo consiste di sensori agli infrarossi per monitorare i pendoli e di un microprocessore che compara le loro oscillazioni con il segnale orario trasmesso dall’orologio atomico del National Physical Laboratory di Rugby, nel Warwickshire. Quando un vecchio orologio da torre resta indietro, un piccolo pistone lo accelera con un leggero colpetto al pendolo; se l’orologio va avanti, il pistone lo rallenta. In tal modo, ogni giorno l’orologio rimane preciso al decimo di secondo. All’una di mattina (ora inglese) di domenica scorsa, i congegni di Youngs hanno dapprima fermato, in maniera graduale, i pendoli dei quindici orologi; poi, undici ore dopo, all’una del pomeriggio in Gran Bretagna, i pistoni li hanno rimessi in moto, ponendo di fatto gli orologi avanti di un’ora. Youngs sta cercando adesso di perfezionare i suoi dispositivi in modo da poter utilizzare i segnali orari prodotti dai satelliti del sistema di localizzazione Global positioning system (Gps), il quale opera a distanze maggiori di quelle utilizzate fino a oggi. (f. to.)
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