Quando ha avuto inizio l’antropocene?

Qual è il fattore che oggi influenza maggiormente i cambiamenti nel Sistema Terra (ossia la somma dei processi fisici, chimici, biologici e umani che hanno luogo sul nostro pianeta, tutti tra loro in interazione)? Si tratta dell’attività umana, almeno secondo un insieme di 24 indicatori che sono stati pubblicati su Anthropocene Review, in uno studio che traccia l’evoluzione dell’accelerazione di questa attività a partire dalla rivoluzione industriale del 1750, ed elenca i cambiamenti apportati da questa al pianeta (livelli di gas serra nell’atmosfera, acidificazione degli oceani, deforestazione e deterioramento della biodiversità, tra gli altri). I risultati saranno presentato al World Economic Forum che avrà luogo a Davos, Svizzera, dal 21 al 24 gennaio.

“E’ estremamente difficile stimare la scala e la velocità del cambiamento,” ha spiegato l’autore dello studio Will Steffen, “In poco tempo, l’umanità e’ diventata una vera e propria forza geologica su scala planetaria.”

Ma come si fa a misurare l’attivita’ umana e il suo impatto sul pianeta? Gli scienziati dell’International Geosphere-Biosphere Programme e dello Stockholm Resilience Centre hanno considerato 24 indicatori, 12 dei quali tengono in considerazione l’attività umana (ad esempio la crescita economica, la popolazione, il consumo di energia, lo sviluppo di telecomunicazioni e trasporti e l’utilizzo dell’acqua). Gli altri 12 hanno invece lo scopo di tener conto dei cambiamenti ambientali nel sistema, e comprendono ad esempio i cicli di carbonio e azoto e la biodiversità sul pianeta.

“Quello che ci ha stupito di più, mettendo insieme questi dati, è stata la tempistica,” ha commentato Steffen, “Quasi tutti i grafici mostrano lo stesso andamento. I cambiamenti più drammatici hanno avuto luogo a partire dal 1950, che può essere a tutti gli effetti considerato l’inizio della grande accelerazione.” Steffen ha anche aggiunto che, dopo il 1950, le variazioni più grandi avvenute nel Sistema Terra, che fanno parte appunto del periodo della grande accelerazione, possono essere direttamente fatte risalire alla situazione economica globale. “Si tratta di un nuovo fenomeno,” ha concluso Steffen, “E indica che l’umanità è responsabile a livello globale per il pianeta su cui viviamo.”

E a livello geologico, cosa comporta tutto questo? Secondo gli scienziati, questi risultati forniscono una prova evidente del fatto che negli ultimi decenni, i componenti chiave del Sistema Terra non sono più quelli della variabilità naturale che lo hanno regolato negli ultimi 12.000 anni, durante il periodo geologico dell’Olocene, iniziato alla fine dell’ultima era glaciale.

Quella in cui viviamo sarebbe quindi una nuova era geologica, l’Antropocene (nome coniato da Paul Crutzen e Eugene Stoermer nel 2000), nonostante il termine non sia ancora stato formalizzato dall’International Commission on Stratigraphy, e la sua data di inizio sia un argomento ancora dibattuto dai geologi (secondo alcuni l’Antropocene avrebbe avuto inizio con la nascita dell’agricoltura, 10mila anni fa, secondo altri nel 1700 con la Rivoluzione Industriale).

Ma questo studio suggerisce l’inizio della grande accelerazione come data più convincente dell’inizio dell’Antropocene, perlomeno dal punto di vista del Sistema Terra. E’ infatti solo dalla metà del 20esimo secolo che si sono resi evidenti i cambiamenti causati specificatamente dalle attività umane, e non dalla variabilità naturale.

Gli scienziati hanno anche proposto come data di inizio di questa nuova era il 16 luglio 1945, ossia la detonazione della prima bomba atomica nel deserto del Nuovo Messico. Come spiega lo studio, infatti, nel momento dell’esplosione alcuni isotopi radioattivi sono stati espulsi nell’atmosfera e si sono diffusi a livello planetario, entrando a far parte della composizione delle rocce sedimentarie e costituendo un segnale unico dell’inizio della grande accelerazione, un segnale appunto causato inequivocabilmente dall’attività umana.

L’International Commission on Stratigraphy ha formato un gruppo di lavoro per analizzare la validità della tesi dell’Antropocene, che riporterà le conclusione raggiunte nel 2016.

Riferimenti: The Anthropocene Review doi: 10.1177/2053019614564785

Credits immagine: via Pixabay

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