Una quarantina di elefanti morti, altrettanti, se non di più, uccisi dai guardiani per non protrarre inutilmente le loro sofferenze. E’ questo il triste bilancio delle vittime della malattia della “proboscide flaccida” nel solo parco Matsusadona nello Zimbawe, dove sembra aver colpito più di 2.000 pachidermi. La misteriosa epidemia, che immobilizza la proboscide degli animali impedendo loro di nutrirsi, sarebbe apparsa per la prima volta in Africa del Sud nove anni fa. Solo ora però, di fronte al suo preoccupante diffondarsi, le autorità dello Zimbawe hanno chiesto l’aiuto della Gran Bretagna che ha già inviato sul posto una squadra di veterinari. La speranza è che si possa finalmente fare luce sull’origine della malattia, a tutt’oggi non ancora chiarita. Al momento, le tesi più accreditate oscillano tra un agente infettivo e un’intossicazione legata a sostanze inquinanti. Con certezza si sa invece che il morbo causa la necrosi dei nervi da cui dipende la motilità della proboscide. Così gli elefanti muoiono di fame di sete, e alcuni anche annegati cercando sollievo troppo al largo in fiumi con correnti turbinose.
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