Alcuni rottami della vecchia stazione spaziale Mir, in via di dismissione, potrebbero precipitare sull’Australia. Lo sostiene Peter Dyson, dell’Università La Trobe di Melbourne, che ha sottolineato come non vi sia nessuna certezza sulla discesa programmata della navicella, prevista sulla Terra il prossimo febbraio. Secondo lo scienziato spaziale, prevedere quale orbita seguirà la navicella quando comincerà a distruggersi risulta difficile, anche se gli scienziati russi assicurano che i frammenti più grandi cadranno a una buona distanza dal continente australiano. “C’è una probabilità del 10 per cento che qualcosa vada male”, sostiene Dyson, “e un’alta probabilità che delle parti anche di notevoli dimensioni cadano sull’Australia”. Secondo le direttive del Gabinetto russo, la Mir – in orbita da 14 anni – dovrà cadere in una zona remota dell’Oceano Pacifico, tra i 1500 e i 2000 chilometri dalla costa australiana. Al centro di ricerca Khrunichev, però, qualcuno ritiene che non tutte le parti bruceranno nell’impatto con l’atmosfera, e che qualcuna precipiterà su una striscia di terra australiana, lunga otto mila chilometri e larga 200. (c.g.)
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