BioUpper, i vincitori della terza edizione

Si chiamano Anant, PATCH e Quikly Pro e sono i progetti vincitori della terza edizione di BioUpper, l’iniziativa promossa da Novartis, Fondazione Cariplo e IBM per promuovere l’innovazione tecnologica nel campo delle scienze della vita, aiutando a trasformare una buona idea in un progetto imprenditoriale. Le tre startup portano a casa ciascuna un voucher di 180 mila euro, spendibili in servizi per lo sviluppo sul mercato dei loro progetti. La premiazione è avvenuta ieri a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

Le startup in gara per la finale di BioUpper

Ad assegnare i premi per la terza edizione di Bioupper è stata una giuria composta da rappresentanti provenienti dal mondo delle istituzioni, dell’università, delle startup e dell’industria, chiamati a scegliere tra i dieci progetti che hanno avuto accesso alla finale. Tra le startup in gara – ognuna accompagnata negli ultimi tre mesi da un percorso personalizzato di crescita, grazie all’affiancamento di incubatori di impresa – tanti i progetti incentrati sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, dei big data, dispositivi smart o il supporto ai pazienti.

Come Confirmo, una app progettata per aiutare la conoscenza e l’accettazione del consenso informato per un atto medico, o StayActive, un dispositivo wearable per migliorare la postura. Priya è invece un sistema per il monitoraggio dei neonati: grazie a una telecamera rivela la posizione del piccolo mentre dorme e i parametri vitali; ABZERO mira a rivoluzionare il trasporto di sangue, emoderivati e organi tramite l’utilizzo di droni. È pensato per migliorare la salute maschile ElicaDea, un biochip che, tramite il dosaggio di alcuni marcatori, riesce a predire l’aggressività del tumore alla prostata. Tra i progetti in gara anche SpeX, dedicato allo sviluppo do spettrometri ottici miniaturizzati per l’analisi delle proprietà biomeccaniche delle cellule, potenzialmente associate a patologie legate all’età e SynDiag, un sistema che utilizza l’intelligenza artificiale per l’analisi delle immagini a ultrasuoni, pensato per supportare i medici nell’identificazione di tumori alle ovaie.

I vincitori di BioUpper 2019

A sbaragliare la concorrenza sono stati PATCH, Anant e Quikly Pro. PATCH è un sistema (app per i pazienti, abbinabile a dispositivi indossabili e piattaforma web per i clinici) pensato per migliorare il coinvolgimento dei pazienti nelle sperimentazioni cliniche. PATCH ricorda quando prendere la terapia, registra gli eventi avversi tramite questionari compilati dai partecipanti, fornendo ai clinici continuamente il prezioso punto di vista dei pazienti e migliorando l’efficienza dei trial stessi. Anant è un dispositivo smart per assistere i dermatologi nella diagnosi di lesioni della pelle: si tratta di un dermatoscopio innovativo che, grazie all’intelligenza artificiale, acquisisce le immagini della pelle e le confronta con quelle contenute all’interno di alcuni database, fornendo un responso che può aiutare il clinico durante l’esame. Anche Quicky Pro è un dispositivo intelligente: si indossa sulle ginocchia e proietta a terra delle immagini che aiutano chi ha difficoltà a camminare, come le persone con malattia di Parkinson, a muoversi con più agilità.

Alessandro Di Bitonto

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