Dei delitti e del costume

    L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) ha un nome bizzarro, ma conduce campagne importanti in nome della laicità. A volte i toni rischiano di irritare anche il vasto popolo dei “cattolici adulti”, come nella storia degli “ateobus”. Ma il loro commento sulla presunta severità delle nuove norme vaticane contro pedofilia e pedopornografia ci pare interessante. Lo riportiamo.

    “Il «giro di vite» vaticano non riguarda solo i pedofili: il documento emanato ieri riguarda infatti tutti i delitti che la Chiesa considera «più gravi». Tra questi rientrano anche l’apostasia e l’eresia. «All’interno della chiesa sarà ancora più difficile dissentire dal papa, e anche la demonizzazione del ‘diverso’ è probabile che si accentui», sostiene Raffaele Carcano, segretario dell’associazione.

    Il decreto conferma inoltre quanto sia antigiuridico il metro di giudizio delle gerarchie ecclesiastiche: «considerare l’apostasia un delitto più grave del commettere abusi su bambini è offensivo sia per chi non crede, sia per le vittime degli abusi», commenta Carcano. Ma la circostanza non è che l’ovvia conseguenza dell’arcaicità delle concezioni cattoliche: le norme vaticane continuano infatti a definire lo stupro di un minore «un delitto contro il costume», come nel codice penale fascista, e non «contro la persona», come in tutti gli ordinamenti democratici basati sul rispetto dei diritti umani.”

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