Ictus, una proteina responsabile dei danni cerebrali

    Bloccare l’azione nel cervello di una proteina del sangueMannose Binding Lectin (Mbl), può ridurre in maniera significativa i danni cerebrali causati da un ictus. Non solo: può anche allungare la finestra di intervento per limitare questi danni – normalmente di 4-5 ore dall’evento – fino a un massimo di 24 ore.

    Questo, in sintesi, il risultato di uno studio condotto su modelli animali da Maria Grazia De Simoni, responsabile del laboratorio Infiammazione e malattie del sistema nervoso dell’Istituto Mario Negri di Milano, pubblicato di recente su Circulation.

    La ricerca si è concentrata su due aspetti: in primo luogo è stato individuato un meccanismo – prima d’ora sconosciuto – tramite cui l’ictus produce danni cerebrali quando è in fase iniziale. Tale meccanismo dipende proprio dalla deposizione della proteina Mbl sui microvasi cerebrali ischemici.

    I ricercatori sono poi riusciti a interferire con questo processo sia tramite un anticorpo sviluppato dall’Harvard Institutes of Medicine di Boston, sia con una nuova molecola sviluppata dal gruppo di Anna Bernardi del Dipartimento di Chimica dell’Università di Milano, in collaborazione con il CSIC di Siviglia.

    “L’attività di Mbl a seguito di un evento ischemico dipende dall’interazione con specifici carboidrati nel cervello. La nuova molecola mima con successo la struttura di questi zuccheri e inibisce Mbl in modo specifico”, ha spiegato Berardi. “Questo – ha concluso la ricercatrice – è un altro eccellente esempio di come i recenti sviluppi della chimica dei carboidrati stiano portando a nuovi importanti risultati nel campo delle scienze mediche”.

    Riferimento: “Targeting Mannose Binding Lectin Confers Long Lasting Protection with a Surprisingly Wide Therapeutic Window in Cerebral Ischemia”; Franca Orsini, Pia Villa, Sara Parrella, Rosalia Zangari, Elisa R. Zanier1, Raffaella Gesuete,Matteo Stravalaci, Stefano Fumagalli, Roberta Ottria, Josè J. Reina, Alessandra Paladini, Edoardo Micotti, Renato Ribeiro-Viana, Javier Rojo, Vasile I. Pavlov, Gregory L. Stahl, Anna Bernardi, Marco Gobbi, Maria-Grazia De Simoni; doi: 10.1161/CIRCULATIONAHA.112.103051

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