La prevenzione sbagliata

    Lo spot istituzionale messo a punto dal Ministero della Salute insieme a quello delle Pari Opportunità sullo screening per il tumore alla prostata grida vendetta: ma come, con tutte le emergenze sanitarie in termini di prevenzione e i pochi soldi destinati a questo settore cruciale della tutela della salute pubblica (solo il 5% delle risorse totali previste dal Piano Sanitario Nazionale), era proprio il caso di impegnarsi in una campagna di così scarso fondamento scientifico? Forse gli esperti ministeriali non sono aggiornati: dopo anni di entusiasmo per il test del Psa, l’esame che valuta la presenza di una molecola legata al rischio di sviluppare tumore alla prostata, due importanti studi pubblicati nel 2009 da “The New England Journal of Medicine” (qui e qui i link) hanno dimostrato il modesto effetto dello screening sulla mortalità da cancro alla prostata. Anzi, i danni potrebbero essere superiori ai benefici. Lo sanno bene le 12 organizzazioni scientifiche che hanno scritto una lettera aperta, pubblicata su Dialogo sui farmaci, per chiedere l’immediata sospensione della campagna.

    1 commento

    1. Cime medico mi auguro che questo “incidente” sia legato ai tempi diversi della politica e delle modiche di comporatementi e di conoscenze proprie della scienza che procede per verifiche e modifiche e rimodulazioni .
      Forse la pubblicità era già stata preparata e finanziata e non pteva essere semplicemente sprecata perchè il contenuto era superato perchè in realtà non si vende il contenuto ma solo la immagine . Quante persone non addetti ai lavori sono in grado di valutare criticamente il contenuto dello spot e quante apprezzerano acriticamente il messaggio del ministro?
      Forse la spiegazione del fenomeno è solo in questo confronto.
      Buona fortuna per tutti noi…

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