Neuron Guard, il collare italiano che “congela” l’ictus

    Da Modena alla California, nel segno dell’innovazione made in Italy. Si chiama NeuronGuard ed è il dispositivo tutto italiano che promette di rivoluzionare il trattamento di ictus, arresto cardiaco e trauma cranico tramite un collare refrigerante. L’idea ha permesso ai due fondatori dell’omonima start-up, il medico Enrico Giuliani e la manager Mary Franzese, di conquistare a Berkeley il primo posto nella categoria Internet of Things Hardware all’ultima edizione dell’Intel Global Challenge, la competizione che premia le più promettenti iniziative imprenditoriali del mondo.

    Il danno acuto al cervello rappresenta la seconda più comune causa di morte per gli over 50 e la principale causa di disabilità a lungo termine. E molto spesso le sue conseguenze dipendono in gran parte dal tempo: bastano soltanto 8 minuti di anossia perché il trauma diventi irreversibile. Neuron Guard sfrutta un principio già noto e applicato in ambito ospedaliero: raffreddare il cervello in modo da rallentare la morte cerebrale. La novità sta nel fatto che l’ipotermia è indotta con uno speciale collare portatile ad alta tecnologia che interviene raffreddando il sangue che fluisce al cervello. Il dispositivo può essere applicato direttamente sul luogo del trauma, intervenendo sul paziente fin dal primo soccorso e facendo risparmiare tempo prezioso. 

    L’obiettivo a lungo termine di Neuron Guard è introdurre al più presto il dispositivo nella pratica medica, migliorando la qualità dell’assistenza sanitaria e al tempo stesso arginando le spese. Solo in Italia, infatti, il costo annuale dei trattamenti a cui sono sottoposti i pazienti vittime di traumi al cervello si aggira sugli 8 miliardi di euro, secondo le stime fornite dalla start-up. Dal 2013, anno della sua fondazione, Neuron Guard ha già inanellato una lunga serie di premi e finanziamenti in ambito sia nazionale che internazionale. Il prossimo passo sarà la brevettazione in Europa e negli Stati Uniti e la sperimentazione del dispositivo sull’essere umano.

    Riferimenti e credits immagine: Neuron Guard

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