Scienza made in Italy (or by Italians)

    Processi di produzione di materiali plastici, la mappa d’azione di una proteina indispensabile per la lettura del codice genetico, un nuovo tumore oculare e un innovativo prototipo di protesi neurale. Anche questa settimana, tante soddisfazioni per i ricercatori italiani.

    Su Science, la firma di Armando Gennaro dell’Università di Padova, insieme a quella di Nicholas C. Strandwitz (California Institute of Technology), Andrew J. D. Magenau e Krzysztof Matyjaszewski (Carnegie Mellon University) è in calce allo studio “Electrochemically Mediated Atom Transfer Radical Polymerization”. Nella ricerca, gli studiosi dimostrano un nuovo metodo “green” per controllare uno dei processi industriali per la realizzazione dei materiali plastici, l’ATRP (atom transfer radical polymerization). La metodica messa a punto dai ricercatori riduce la quantità di rame necessario per il processo e usa l’elettricità fornita da una batteria permettendo un controllo più preciso rispetto ad altri metodi. La scoperta potrebbe portare alla creazione di materiali ancora più complessi e specializzati (DOI:10.1126/science.1202357).

    Dell’Università di Padova è anche il gruppo di ricercatori – costituito da Paolo De Coppi, Michela Pozzobon, Libero Vitiello e Nicola Elvassore – che per la prima volta è riuscito indurre la rigenerazione di tessuto muscolare scheletrico nel modello animale. Questo risultato, raccontato sul Faseb Journal, è stato ottenuto grazie a una miscela di cellule staminali disciolte in un liquido a base di acido ialuronico (C.A. Rossi, M. Flaibani, B. Blaauw, M. Pozzobon, E. Figallo, C. Reggiani, L. Vitiello, N. Elvassore, P. De Coppi – In vivo tissue engineering of functional skeletal muscle by freshly isolated satellite cells embedded in a photopolymerizable hydrogel; doi:10.1096/fj.10-174755).

    I ricercatori dell’Università di Palermo, guidati da Davide Corona dell’Istituto Telethon Dulbecco, firmano uno studio sull’Embo Journal  che mostra i principali siti di azione della proteina ISWI. Questa è indispensabile per la codifica del Dna, perché permette di “sciogliere” la doppia elica e accedere al codice genetico. I ricercatori hanno mappato tutti i punti del Dna in cui questa proteina si lega, scoprendo che si unisce soprattutto all’inizio delle sequenze genetiche (Anna Sala, Maria Toto, Luca Pinello, Alessandra Gabriele, Valeria Di Benedetto, Antonia M R Ingrassia, Giosuè Lo Bosco, Vito Di Gesù, Raffaele Giancarlo, Davide F V Corona – Genome-wide characterization of chromatin binding and nucleosome spacing activity of the nucleosome remodelling ATPase ISWI; doi:10.1038/emboj.2011.98).

    Un nuovo tumore dell’orbita oculare è stato scoperto e descritto sulle pagine di Ophthalmology da Francesco Bernardini, chirurgo di oculoplastica dell’Ospedale Evangelico Internazionale di Genova, con la collaborazione di Oscar Croxatto della Fundación Oftalmológica Argentina Jorge Malbran di Buenos Aires e di Roberto Bandelloni dell’Ospedale Galliera di Genova. Si tratta di una forma tumorale alla ghiandola lacrimale, molto aggressiva, che si presenta con sintomi come abbassamento della palpebra (ptosi), visione doppia (diplopia) e dolori oculari (Primary Undifferentiated Large Cell Carcinoma of the Lacrimal Gland; DOI:10.1016/j.ophtha.2010.10.039).

    Un nuovo prototipo di protesi neurale chiamata Polymer Microelectrode Array (matrice polimerica ad elettrodi) o PolyMEA, è stata realizzato dai ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze e Neurotecnologie dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Lo studio è stato pubblicato su Biomaterials e condotto in collaborazione con la Newcastle University Medical School (Gb) e l’Università di Kaiserslautern, in Germania. È una matrice altamente biocompatibile, più di quelle attualmente a disposizione dei ricercatori, perché realizzata con polimeri conduttori morbidi e flessibili al posto di metalli o conduttori inorganici, di consistenza dura e rigida (Blau A, Murr A, Wolff S, Sernagor E, Medini P, Iurilli G, Ziegler C, Benfenati F. – Flexible, all-polymer microelectrode arrays for the capture of cardiac and neuronal signals; doi:10.1016/j.biomaterials.2010.11.014).

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