Bolle di sapone sulla Laguna

Chi non si è divertito a fare bolle di sapone? E’ sicuramente uno dei passatempi più diffusi ed è estremamente semplice. Ma le bolle hanno una lunga storia, che comincia con l’arte di secoli fa per arrivare alla architettura contemporanea, alla matematica, alla fisica. E allora bolle per giocare, per capire, per suonare, per sorprendersi, con una due giorni completamente dedicata al divertimento in programma al Carnevale Internazionale dei ragazzi della Biennale di Venezia, il 7 e l’8 febbraio.

Un evento pensato per tutti, bambini, ragazzi e adulti. Si comincia il 7 con un incontro con i più piccoli che, dopo una breve introduzione, saranno coinvolti in laboratori dove potranno sperimentare tanti tipi di bolle. Non si tratterà soltanto di soffiare, ma di capire anche un po’ la geometria che vi è dietro la struttura delle lamine di sapone ed avere un’idea di perché tanti scienziati, artisti, musicisti si siano interessati a questo soggetto. Di certo sarà l’occasione soprattutto per divertirsi – che a quella età se non ci si diverte ci si annoia semplicemente – e allora di tutte quelle belle parole, come diceva Munari nella poesia degli uomini nel paese delle bolle di sapone, non rimane più niente.

Si continua con le bolle e la loro geometria raccontata ai più grandi, spiegando come le lamine di sapone facciano vincere premi Nobel e medaglie Fields per la matematica. Come grandi artisti abbiamo dipinto le bolle e come alcuni modelli di lamine saponate, chiamate in modo più raffinato in matematica superfici minime, siano diventati modelli per strutture architettoniche anche gigantesche, come la tenda sospesa sullo stadio Olimpico di Monaco o la piscina olimpica di Bejing. Con particolare attenzione allo studio del colore sulle superfici saponose, fenomeno di cui per primo si accorse Isaac Newton.

E dato che il tema generale della Biennale per i giovani di quest’anno è la musica (Leon Musico il titolo dell’evento, qui il programma) per l’8 febbraio il maestro Claudio Ambrosini ha messo a punto un programma dedicato ai più piccoli in cui si farà musica con tanti oggetti diversi, comprese le bolle di sapone. Quale il suono o la musica che produce una bolla? Una bolla suona diversa da un’altra? Si chiama Balli delle belle bolle l’happening musicale con Ambrosini. Al pomeriggio conclude la due giorni lo spettacolo Ouverture des Saponettes, un vero e proprio concerto per bolle di sapone di e con Michele Cafaggi.

Perché le bolle non sono solo quegli oggetti fragili che vengono presi ad esempio di cose di nessuna importanza ma rappresentano un argomento di grande interesse in molti settori dell’attività e della creatività umana, pur continuando a restare un grande divertimento.

Credits immagine: Yerba Argentina/Flickr

Michele Emmer

Professore di matematica alla Sapienza Università di Roma, si occupa di superfici minime e di calcolo delle variazioni, di computer graphics, dei rapporti tra matematica e arte, tra matematica e cultura, di film, di mostre.Ha realizzato 18 film della serie “Arte e matematica”. Organizza da 16 anni il convegno “Matematica e cultura” a Venezia, è editor delle serie Springer “Mathematics and Culture” e “The Visual Mind”, MIT Press. Collabora a L’Unità, Sapere, Alfabeta2, La Stampa, Il Manifesto. Ultimi libri: "Numeri immaginari: cinema e matematica” (Bollati Boringhieri 2012). "Imagine Math 2" (Springer 2013)

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