Categorie: Vita

Bunostegos, il primo quadrupede eretto

A metà tra un ippopotamo e una lucertola, grande come una mucca: ecco come doveva apparire il Bunostegos akokanensis, il primo quadrupede con postura eretta vissuto circa 260 milioni di anni fa. Il primo animale, cioè, ad avere le articolazioni delle quattro zampe situate verticalmente sotto il corpo, diversamente dai rettili suoi contemporanei che, come le odierne lucertole, avevano arti ad arco, sporgenti lateralmente dal corpo.

Esaminando alcuni fossili rivenuti in Niger nel 2003, il paleontologo Morgan Turner della Brown University si è reso conto che l’animale, pur appartenendo al gruppo dei Pareiasauri, non presentava il tipico posizionamento laterale delle zampe (postura “sprawling”) che caratterizzava i rettili dell’epoca. In particolare, scrive in un report sul Journal of Vertebrate Paleontology, la spalla, o cavità glenoidea della scapola, hanno un orientamento verso il basso tale che l’omero, l’osso che va dalla spalla al gomito, doveva essere rivolto verso la parte posteriore del corpo. Anche l’articolazione del gomito è diversa da tutti gli altri pareiasauri, presentando un mobilità dell’articolazione molto più limitata, con un movimento orientato dalla parte anteriore a quella posteriore. Infine, l’ulna era molto più lunga dell’omero, una caratteristica nuova rispetto a tutti gli altri quadrupedi di quel periodo.

“È possibile che il Bunostegos akokanensis non fosse l’unico a muoversi in quel modo, ma non abbiamo ancora trovato traccia di altri animali con caratteristiche simili” ha spiegato Turner.

Il Bunostegos scomparve durante la grande estinzione che si verificò tra il Permiano e il Triassico, all’incirca 250 milioni di anni fa, dovuta probabilmente alle grandi eruzioni vulcaniche che causarono la scomparsa del 95% delle specie marine e del 70% dei vertebrati terrestri.

Riferimenti: Journal of Vertebrate Paleontology

DOI: 10.1080/02724634.2014.994746

Credit immagine: Morgan Turner

 

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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