Categorie: Spazio

Canali su Marte, ecco come si formano

Su Marte non si sono solo sassi scambiati ora per lucertole, ratti o scoiattoli. Da qualche tempo alcune linee identificate sulla superficie del Pianeta rosso tengono impegnati i ricercatori nel tentativo di scoprirne l’origine e oggi, grazie alle osservazioni compiute dal Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) ed esperimenti condotti nelle dune di sabbia dello Utah e della California, arrivano le prime risposte. A causarle potrebbe essere la discesa di blocchi di ghiaccio secco (anidride carbonica congelata) lungo le dune marziane.

I calanchi lineari (linear gullies), come sono chiamate le caratteristiche formazioni marziane, mostrano una larghezza più o meno costante (fino a qualche metro spiega la Nasa), hanno margini rialzati ma non presentano detriti depositati alle loro estremità come quelli associati ai fiumi terrestri (e forse anche quelli marziani), anzi presentano caratteristiche depressioni. Si tratta ovvero di formazioni in cui non si osserva trasporto di materiale, ma solo la formazione di scanalature, come spiega Serina Diniega del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena.

Per cercare di capire qualcosa di più circa la loro natura i ricercatori hanno confrontato le immagini raccolte dall’ High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) del Mro in diversi periodi dell’anno. Hanno così scoperto che questi canali, e le dune dove si trovano, nell’inverno marziano sono ricoperti di anidride carbonica congelata (ghiaccio secco). Periodicamente però appaiono lungo i loro corsi punti più luminosi. Per gli scienziati si tratta di blocchi di ghiaccio secco, che si sono staccati dalle parti più alte delle dune, e che sono scivolati lungo i pendi, tracciando dei solchi (durante la primavera marziana). Questi poi, sublimando (passando cioè da solido a gas), lasciano le depressioni osservate nella porzione terminali delle linee.

Per testare la loro ipotesi i ricercatori hanno cercato di ricreare sulla Terra quanto ipotizzato per la superficie marziana. Gli scienziati hanno quindi comprato dei blocchi di ghiaccio secco e li hanno fatti quindi scivolare su dune di sabbia nello Utah e nella California, come mostrato nel video, osservando la formazione di linee simili a quelle viste sul pianeta rosso. Nel loro percorso i blocchi si muovono su un sottile cuscinetto di aria (anidride carbonica in forma gassosa prodotta dallo scongelamento) che si viene a creare tra ghiaccio e sabbia, tracciando solchi poco profondi. Anche se le condizioni di pressione e temperatura non solo quelle che si hanno su Marte, per i ricercatori è possibile quindi che a causare i canali siano blocchi di ghiaccio secco. “Ho sempre sognato di andare su Marte. Ora sogno di fare snowboard su una duna di sabbia marziana su un blocco di ghiaccio secco”, conclude con spirito Diniega.

Via: Wired.it

Credits immagine: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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