Il principio attivo della Cannabis, il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), sembra essere in grado di impedire ai neuroni di raggiungere il pericoloso stadio di iperstimolazione, tipico di molte malattie neurodegenerative e dell’epilessia. Questa è la scoperta raggiunta dall’équipe internazionale guidata da Giovanni Marsicano dell’Istituto Max-Planck di Psichiatria di Monaco di Baviera in Germania che ha pubblicato i suoi risultati su Science. Il gruppo di ricercatori ha testato gli evidenti effetti protettivi del cannabinoide in topi cui era stato somministrato un potente neuroeccitatore, l’acido cainico (KA). “E’ incredibile”, dice Beat Lutz, del Max Planck Institute, “in alcuni casi la Cannabis ha avuto effetto sul cervello dei topi dopo appena 10-15 minuti”. Curiosità: Raphael Mechoulam della Hebrew University of Jerusalem e l’immunologo Andrew H. Lichtman sottolineano come l’uso terapeutico della Cannabis, per la cura sintomatica dell’epilessia, fosse noto già nel quindicesimo secolo, come riportato dallo scrittore arabo Ibn al-Badri. (p.d.a.)
