Categorie: Società

Cannabis: la legalizzazione non aumenta i crimini

Dagli Stati Uniti, dove la marijuana terapeutica è ormai legale in oltre 20 stati, arriva un nuovo mito da sfatare, ovvero che la legalizzazione possa aumentare il tasso di criminalità. Tutto il contrario: uno studio della University of Texas di Dallas, pubblicato su Plos One, dimostra infatti che negli stati americani in cui la sostanza è oggi disponibile legalmente a scopo terapeutico, il tasso di illeciti è rimasto sostanzialmente invariato, facendo segnare anzi una lieve diminuzione nel caso di alcuni tipi di crimini violenti.

Negli Stati Uniti, uno dei temi principali al centro del lungo dibattito che ha portato alla legalizzazione della marijuana terapeutica è stato quello del suo possibile impatto sociale. Il pericolo principale, almeno per chi si opponeva alla legalizzazione, era che una maggiore facilità nel reperire la sostanza potesse determinare un aumento del consumo di droghe pesanti, che a sua volta avrebbe potuto generare un forte aumento dei crimini.

Per verificare il reale impatto delle legalizzazioni sui tassi di criminalità, i ricercatori texani hanno utilizzato l’Uniform Crime Report dell’FBI, una banca dati che contiene le statistiche su tutti i crimini commessi ogni anno negli Stati Uniti. In questo modo hanno pototuo controllare il numero di illeciti commesi nei 50 stati dell’unione tra il 1996 e il 2006, un periodo in cui 11 stati americani hanno legalizzato l’uso terapeutico della cannabis.

Le tipologie di crimini prese in considerazione sono state sette, ovvero: omicidi, stupri, rapine, aggressioni, furti, violazioni di domicilio e furti d’auto. Tenendo conto dei principali fattori economici e socio-demografici che possono influire sull’aumento dei crimini, i ricercatori hanno quindi analizzato i dati a loro disposizione, stabilendo nel periodo in esame che nessuno dei tipi di illeciti presi in considerazione aveva subito un aumento riconducibile alla legalizzazione della marijuana.

Contrariamente alle previsioni degli avversari della cannabis terapeutica, alcuni tipi di crimini violenti sembrano in realtà addirittura diminuiti. “Dobbiamo essere cauti nel dire cose come: la marijuana riduce gli omicidi”, spiega Robert Morris, professore di Criminologia dell’Università del Texas che ha coordinato lo studio. “Il risultato importante del nostro studio è che non è emerso un aumento del tasso di criminalità collegato alla legalizzazione della marijuana. Al contrario, dai dati emerge un lieve calo di alcuni tipi di crimini violenti, ovvero omicidi e aggressioni”.

Il prossimo passo, spiegano gli autori dello studio, sarà verificare l’effetto della legalizzazione a scopo ricreativo, visto che è stata approvata negli stati di Washington e Colorado.

Riferimenti: Plos One doi:10.1371/journal.pone.0092816

Credits immagine: Martin Wippel/Flickr

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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